Santi Hernandez: “Marc Marquez deve ancora adattarsi”

Santi Hernandez, capotecnico di Marc Marquez, passa in rassegna la prima sessione di libere a Portimao del campione Repsol Honda.

Marc Marquez
Marc Marquez a Portimao (foto Instagram)

Il box Repsol Honda ritorna alla normalità dopo il rientro di Marc Marquez che chiude la prima sessione di prove libere a Portimao con il terzo crono, a poco più di due decimi dal best lap di Maverick Vinales. Al suo fianco l’ormai inseparabile capotecnico Santi Hernandez che lo ha seguito anche nei test privati delle scorse settimane con una RC213V-S.

Il tecnico spagnolo negli ultimi nove mesi ha lavorato al fianco di Stefan Bradl con cui hanno portato avanti l’evoluzione della moto. E la prima uscita conferma che Marc Marquez si sia saputo adattare subito al prototipo 2021, nonostante le condizioni difficili dell’asfalto, chiazzato da zone bagnate a causa della pioggia caduta al mattino. “Erano condizioni in cui non andava veloce e per noi la cosa più importante è che Marc sia tornato e vederlo sorridere – ha commentato Santi Hernandez -. Dobbiamo ora lavorare poco a poco per la sua guarigione. Questo fa parte del suo periodo di adattamento e recupero, quindi se la può godere”.

La base tecnica della RC-V

Al mattino ha girato con la gomma soft all’anteriore e la media posteriore, si sta riadattando progressivamente alla MotoGP e ha ancora un ampio margine di miglioramento da qui alla gara di domenica. “La cosa più importante è che domenica iniziamo la gara, cosa che aspettavamo da molto tempo e non poteva essere. Per noi è già una vittoria che possa correre domenica”, ha aggiunto il capotecnico di Marc Marquez.

E per quanto riguarda l’assetto con cui Marc è uscito in pista, conferma quanto il suo pilota aveva già anticipato ieri: “Aveva senso uscire con la base di Stefan qui. Abbiamo lavorato con Bradl per migliorare la moto e non aveva senso iniziare con un’altra base. In questo momento l’obiettivo è dargli una base solida, che sappiamo funzioni e adattarla gradualmente al suo stile di guida. È vero che ora è troppo presto per lui confrontare e decidere quali cose dobbiamo migliorare, perché la cosa più importante è che si adatti alla guida, il che non è facile. Quindi, suppongo che man mano che i giri passano e prende ritmo, ci darà le informazioni di cui abbiamo bisogno per aiutarlo a crescere”.

 

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