Marquez spiega il 2° infortunio: “Meno male che non è successo in pista”

Marc Marquez durante il nuovo documentario di DAZN ha provato a raccontare cosa accaduto la 2a volta che si è infortunato nel 2020.

Marc Marquez festeggia sul podio (Twitter)
Marc Marquez festeggia sul podio (Twitter)

Il 2020 di Marc Marquez è stato sicuramente un anno da dimenticare. Il rider spagnolo, infatti, ha subito ben 3 operazioni. Dopo il primo infortunio a Jerez, infatti, l’iberico ha tentato il recupero lampo subendo una ricaduta che gli ha causato ulteriori guai e lo ha costretto a non correre per tutto il campionato.

Il pilota della Honda sarà il protagonista di un nuovo documentario di DAZN dove racconterà i brutti momenti successivi al proprio infortunio. Un racconto intimo che servirà a scavare nelle paure vissute dal campione di Cervera in questo ultimo anno.

Marquez: “Noi piloti non vediamo la paura”

All’interno del documentario Marquez ha così raccontato il suo secondo infortunio: “Ho aperto una porta scorrevole e si è rotta la piastra di titanio nel braccio. Ma questo non accade perché si apre una finestra. È stato dovuto allo stress, fortunatamente si è rotta a casa, due giorni dopo sarei stato su una moto e in frenata sarebbe stato tutto più difficile”.

Lo spagnolo ha poi proseguito: “Il momento più difficile è stato dopo la terza operazione, che non potevo muovermi. C’era la possibilità dell’infezione e il mondo ti crolla addosso. Noi piloti abbiamo una virtù che a volte diventa un difetto: non vediamo la paura. Noi piloti non parliamo mai della morte. Se sali su una moto pensando a queste cose allora è meglio restare a casa. Mi piace il rischio, non riesco ad allenarmi limitandomi. Sin da bambino mi hanno insegnato che se cadi e stai bene devi subito risalire sulla moto”.

Antonio Russo

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