Perez è arrivato a Milton Keynes. Cominciata l’avventura in Red Bull

Malgrado gli impedimenti legati al Covid, Perez è riuscito a raggiungere l’Inghilterra. Primo giorno per lui in Red Bull.

(©Sergio Perez Twitter)

Risolte le problematiche relative ai viaggi e all’ingresso in Inghilterra, oggi più che mai protetta e isolata per la sua variante del Coronavirus, a quanto pare più facilmente trasmissibile della precedente, Sergio Perez  è riuscito a volare dal suo Messico a Milton Keynes, sede della Red Bull.

Dopo la sospirata firma con il team austriaco, arrivata quando tutto sembrava finito, quando la carriera in F1 sembrava essere giunta al capolinea, questo martedì Checo ha finalmente potuto dire di essere un pilota energetico.

La sua visita al quartier generale della squadra avvenuta in tarda mattinata è stata ampiamente documentata con diversi cinguettii.

Il 30enne, ex Racing Point, indossato tutto l’equipaggiamento da gara, ha provato per l’occasione il sedile della RB di cui non si conosce ancora il numero, e ha incontrato le persone che incessantemente stanno lavorando sulla nuova monoposto.

Red Bull prende le distanze dagli “aiuti” di Perez

Chiamato in scuderia al posto del deludente Alex Albon, il driver di Guadalajara porterà con sé dei partner importanti con annessi denari. Tra questi quelli del suo storico patrocinatore Carlos Slim, magnate di Città del Messico dai fondi infiniti o quasi.

“Noi non facciamo affidamento sui suoi sponsor”, ha dichiarato il boss Christian Horner all’olandese Racingnews365.  Acclamato dall’intera America Latina Sergio ha fatto davvero il botto.

“Il livello d’interesse che ha suscitato il suo ingaggio è stato qualcosa di mai visto per quanto riguarda la nostra equipe”, ha ammesso il manager inglese. “E’ fantastico che la F1 sia tanto popolare e certamente è merito delle diverse piattaforme in più che abbiamo a disposizione rispetto ad un decina di anni fa. In quella zona del Nuovo Continente siamo in forte crescita, il che è ottimo”, ha concluso entusiasta.

Christian Horner (©Getty Images)

Chiara Rainis

Impostazioni privacy