Davide Brivio: “Eravamo in pista e abbiamo ballato”

Davide Brivio ripercorre le tappe del titolo 2020 e non crede in cali di motivazione dopo il successo mondiale di Joan Mir.

Davide Brivio
Davide Brivio (getty images)

Per Suzuki il 2020 sarà un anno da incorniciare, anche se l’emergenza Covid ha inevitabilmente guastato la festa. Al termine di un Mondiale che resterà tristemente negli annali di storia, la casa di Hamamatsu ha saputo ergersi a padrona della classe regina, grazie al binomio Joan Mir + GSX-RR.

Nessuno avrebbe creduto al trionfo iridato del maiorchino, ma quando è balzato in testa alla classifica anche il più scettico Davide Brivio ha iniziato a pensarci seriamente. Precisamente dopo il primo Gran Premio di Brno: “Personalmente, ho iniziato a pensare al Mondiale quando Joan improvvisamente era in testa alla classifica. Mi sono detto: ‘Oh, ora non possiamo più nasconderci.’ Adesso siamo sulla pista da ballo, adesso dobbiamo ballare anche noi”.

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La difesa del titolo

Non è stato facile per nessuno affrontare tre GP di fila e gare ripetute sullo stesso tracciato, ma in particolare per il team di Brivio: “Perché siamo abbastanza veloci quando si tratta di trovare l’assetto su una nuova pista. Ma nel secondo fine settimana i nostri avversari si sono avvicinati e ci hanno reso la vita più difficile”, racconta a Speedweek.com. I rivali hanno elogiato il prototipo Suzuki come il migliore in griglia. Fabio Quartararo ha parlato anche di moto perfetta. “Non so se sia una moto perfetta, ma penso che sia molto bilanciata in tutte le aree: un buon motore, un buon telaio, una buona usura delle gomme”, ha detto il team manager italiano. “Ma è una combinazione di moto e pilota, anche se abbiamo sicuramente un pacchetto buono ed equilibrato”.

Nel 2021 il difficile compito di difendere il titolo mondiale dagli attacchi dei rivali. Una situazione non certo nuova per Davide Brivio che ha vissuto simili condizioni ai tempi della Yamaha al fianco di Valentino Rossi. “Fortunatamente, ho già avuto esperienza con questo in passato, quando si vince e poi si vuole vincere di nuovo. Quindi non credo che potremmo essere meno motivati ​​solo perché abbiamo già vinto. Ti piace semplicemente vincere e vuoi ripeterlo, vuoi riprovarci. Questa è la motivazione”.

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