Paolo Ciabatti: “Ducati moto competitiva, manca la coerenza dei piloti”

Paolo Ciabatti ripercorre le tappe della stagione 2020 di Ducati Corse. Desmosedici quasi sempre competitiva, ma nessun pilota costante.

Paolo Ciabatti
Paolo Ciabatti (getty images)

La Ducati non ha saputo approfittare dell’assenza di Marc Marquez nella stagione 2020 per dare l’assalto al titolo mondiale. Andrea Dovizioso ha collezionato solo un podio a Jerez e una vittoria al Red Bull Ring, chiudendo 4° in classifica finale. A Borgo Panigale non possono essere soddisfatti per il risultato finale, ma si impara dagli errori per alzare il tiro.

In un’intervista a Speedweek.com il Direttore Sportivo Ducati Paolo Ciabatti fa il punto della stagione. Sottolinea che la Ducati è stata costantemente al vertice, ma ha ottenuto i numerosi podi con cinque piloti diversi, senza che nessuno di loro riuscisse ad essere costantemente al vertice. “Da un lato, la stagione non è andata come speravamo… La Ducati era competitiva e in pratica abbiamo lottato per il podio in tutti i Gran Premi, ad eccezione di Aragón e Valencia-1. Ma abbiamo ottenuto questi successi con cinque diversi piloti. Quello che ci mancava era la coerenza ad alto livello con un solo pilota”.

Problema gomme e stagione sui generis

Dovizioso è salito terzo sul podio nella prima gara di Jerez, ​​a Brno ci ha pensato Johann Zarco a salire sul podio. In Austria Dovi ha vinto la prima gara, Jack Miller è arrivato secondo, Pecco Bagnaia di nuovo sul podio a Misano dopo l’infortunio, Danilo Petrucci ha vinto a Le Mans, Miller è arrivato secondo a Valencia-2 e Portimao. La Desmosedici GP si è rivelata una moto competitiva, ma non con un solo pilota. Complice anche il mancato feeling con la gomma posteriore Michelin. “Questo pneumatico posteriore è stata una sfida per tutti i piloti. L’assetto di questo pneumatico ha dovuto essere adattato e modificato in modo molto significativo. Per fare questo, i piloti hanno dovuto cambiare il loro stile di guida per poter sfruttare il potenziale di queste caratteristiche di pneumatici”.

Inoltre si è trattata di una stagione molto strana e con un numero di GP ridotti. “Joan ha vinto solo una gara. Ma probabilmente avrebbe vinto il primo GP di Spielberg se non fosse stata esposta la bandiera rossa. Tuttavia, è insolito che tu possa diventare campione del mondo MotoGP con una sola vittoria. Quest’anno la coerenza ha contato più di ogni altra cosa – ha aggiunto Paolo Ciabatti -. La costanza in queste 14 gare in così poco tempo è stata la chiave del successo. Joan ha segnato molti punti ed è stata molto spesso nelle prime posizioni nelle gare”.

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