Russell, che sfiga! La vittoria sfuma per colpa delle gomme: “Così fa male”

Un errore della Mercedes ai box e una foratura strappano a George Russell la potenziale prima vittoria nel Gran Premio del Sakhir

George Russell
George Russell (Foto Steve Etherington/Mercedes)

Perdere una vittoria fa sempre male. Quando la perdi per colpe non tue, la delusione è ancora più forte. Ma quando quel successo sfumato poteva essere il primo della tua carriera, grazie all’occasione (irripetibile) di salire in qualità di provvisorio supplente sulla monoposto più veloce del lotto, allora il rammarico è davvero alle stelle.

È quanto è accaduto a George Russell nel Gran Premio di Sakhir. Scattato a molla al via, tanto da riuscire a strappare il comando a Valtteri Bottas alla prima curva, l’inglese si era costruito un margine di vantaggio di oltre cinque secondi, quando a ribaltare la storia della corsa ci si è messa la safety car.

Errore ai box e foratura

La Mercedes ha tentato di approfittarne richiamando ai box entrambe le vetture, ma ha commesso uno dei suoi rari errori, facendo confusione tra le gomme previste per i due piloti, tanto da costringere George ad un secondo pit stop. Per questo pasticcio, la Freccia nera è stata addirittura messa sotto indagine dai commissari di gara del Bahrein.

Dal quinto posto Russell era risalito fino al secondo e stava per attaccare il leader Sergio Perez, ma la sua dose di sfortuna della domenica non era ancora finita: una foratura lo ha costretto a rientrare ancora una volta ai box, chiudendo così nono con il punto extra per il giro più veloce.

Il dispiacere di Russell

“Ci sono state gare in cui mi hanno tolto via la vittoria”, racconta il britannico. “Ma mai due volte nella stessa corsa. Non potevo crederci. Ho dato tutto, ho guidato col cuore, avevo la gara sotto controllo, specialmente all’inizio. E poi è arrivata la safety car, che è stata molto fastidiosa. Ma mi sentivo a mio agio, ho fatto dei buoni sorpassi, ero in forma, pronto ad inseguire Sergio e a riprendermi la vittoria. Sarebbe stata combattuta, ma ce l’avrei fatta. Invece me l’hanno portata via di nuovo. Queste sono le corse”.

Si conclude così un weekend vissuto emotivamente sulle montagne russe per Russell. “Se mi aveste detto a inizio weekend che sarei arrivato a punti, avrei detto che sarebbe stato fantastico”, aggiunge. “Ma se mi aveste detto che sarei stato in testa e poi sarebbe finita così… non lo so. Onestamente fa male, fa maledettamente male. Ho parlato subito con i miei genitori, sapevo che a loro dispiaceva, ma mi hanno detto che dovevo essere orgoglioso. E la stessa cosa me l’hanno detta Toto (Wolff, il team principal, ndr), James (Vowles, capo stratega, ndr), e Bono (Peter Bonnington, ingegnere di gara, ndr). Ci siamo abbracciati”.

Un dato, però, è certo: non è l’ultima volta in cui sentiremo parlare di questo ragazzino. Che, a questo punto, può avanzare una seria candidatura per diventare pilota titolare della Mercedes nel futuro. “Spero di aver dato a Toto qualche problema da risolvere”, scherza lui. “Sono felice, sono orgoglioso”. E questa, forse, è la cosa più importante.

George Russell nel Gran Premio di Sakhir di F1 2020 in Bahrein
George Russell nel Gran Premio di Sakhir di F1 2020 in Bahrein (Foto LAT Images/Mercedes)
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