La Red Bull chiede il congelamento dei motori di Formula 1 a partire dal 2022: la Mercedes è favorevole, la Ferrari è contraria
Si terrà oggi un summit probabilmente decisivo tra i principali attori della Formula 1: team, organizzatori e Federazione internazionale dell’automobile. All’ordine del giorno il futuro dei motori. Sul tavolo c’è infatti una proposta avanzata dalla Red Bull: quella di congelare lo sviluppo al termine della stagione 2021. Questo consentirebbe ai Bibitari di rilevare le strutture della Honda e continuare a produrre in proprio i propulsori, anche dopo l’addio già annunciato del costruttore giapponese.
“La nostra priorità è quella di continuare con i motori Honda fino all’entrata in vigore dei nuovi regolamenti, se sarà finanziariamente ragionevole”, ha spiegato il plenipotenziario dell’azienda, Helmut Marko. “Questo implica che non venga concesso più alcuno sviluppo, con il congelamento dei motori a partire dal 2022”.
Ferrari messa in minoranza da Mercedes e Red Bull
A sorpresa, a favore di questa proposta si è schierata anche la Mercedes, anche a costo di accelerare il debutto delle nuove regole per i motori dal 2026, data attualmente prevista, al 2023 o al 2024. “Anche se non è affatto nel nostro Dna, perché noi vogliamo sviluppare le nostre prestazioni, sosterremo Red Bull e Honda al meglio possibile”, ha dichiarato il team principal dei campioni del mondo, Toto Wolff, al quotidiano Kronen Zeitung. “Tecnicamente, la Red Bull ha ciò che serve per riuscirci, perciò vogliamo agire nel migliore interesse di questo sport e mantenere assolutamente i motori Honda sulla griglia di partenza”.
Radicalmente contraria al congelamento dei propulsori dal 2022 e all’ingresso delle nuove regole dal 2024 è invece l’altra big del campionato, la Ferrari, che spera proprio nella libertà di sviluppo per recuperare il distacco dalla Mercedes grazie alla nuova power unit che sta studiando per il 2021. Ma Wolff non teme la contrarietà di Maranello: basterebbe infatti un semplice voto a maggioranza per far passare questa proposta. “Dovrebbe funzionare, anche se la Ferrari si schiererà contro”, ha chiosato il manager austriaco.
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