Sono passati 20 anni da quel 12 settembre che vide Raikkonen per la prima volta al volante di una F1 al Mugello.
“Sento di poter essere ancora veloce. Mi fermerò soltanto quando mi renderò conto di non esserlo più e di non divertirmi”. Con queste parole e l’obiettivo ben chiaro di aiutare il team a migliorare una C39, attualmente zoppicante, Kimi Raikkonen ha replicato alle voci di mercato che lo vorrebbero fuori dalla F1 nel 2021 per lasciare spazio ad una delle due stelline della F2 legate all’Academy Ferrari Mick Schumacher e Robert Schwarzman, fortemente spinti da Mattia Binotto che li avrebbe già suggeriti al boss Alfa Romeo Frederic Vasseur. Una dichiarazione forte e chiara d’intenti, quella di Iceman, arrivata in una giornata per lui speciale. Quella delle 20 candeline dal primo assaggio di una monoposto di F1 avvenuto proprio sul circuito del Mugello al volante, manco a dirlo, di una Sauber con motore di Maranello.
Giovanissimo e magrissimo, non preparato fisicamente per affrontare uno sforzo del genere e con sole 23 gare in monoposto alle spalle, il finnico, allora, sorprese tutti per rapidità e costanza, in particolare colpì un mostro sacro dell’automobilismo presente sul tracciato toscano per dei test di sviluppo della F2000, ossia Michael Schumacher, che caldeggiò immediatamente il suo ingaggio e lo segnalò anni più tardi alla dirigenza del Cavallino quale suo degno sostituto. Da quel giorno del 2000 molto cose sono cambiate e il Circus stesso non ha quasi più niente di quello romantico di un tempo. E se lui, il campione del mondo 2007, leggesse il nostro articolo ci direbbe senz’altro che queste celebrazioni non hanno nessun valore, che si tratta soltanto di numeri e date. Noi però crediamo sia giusto omaggiare in questa giornata il pilota più longevo della storia, che in carriera avrebbe potuto vincere molto di più se solo avesse avuto vetture più competitive e maggior fortuna, ma che comunque è stato in grado emozionare come pochi sanno fare. In fin dei conti se siamo qui a sperare che a fine 2020 non smetta ci sarà pure un motivo. E non vengano neppure a dire che è bollito, perché anche nelle qualifiche di questo sabato pomeriggio è stato capace di mettersi dietro una Rossa.
Chiara Rainis