Alberto Puig, team manager HRC, parla dell’emergenza Coronavirus e degli sviluppi sulla stagione MotoGP 2020.
In Spagna il virus dilaga e costringe le persone, come in Italia, alla quarantena in casa. Alberto Puig sta trascorrendo questo periodo nell’abitazione dei suoi genitori alla periferia di Barcellona. “In questo momento la cosa più utile è rimanere in vita”, ha detto il team manager HRC a Motorsport-Total.com. Fino a qualche settimana fa nessuno avrebbe mai immaginato che il mondo potesse cambiare in così poco tempo, si pensava che fosse un problema cinese, poi solo dell’Italia.
Invece il mondo si è ritrovato a fare i conti con un’emergenza sanitaria senza precedenti. “All’inizio le persone non erano pienamente consapevoli delle dimensioni del problema in Spagna. Con il passare dei giorni, tuttavia, si sono resi conto che non era solo un problema, ma che stavamo affrontando un vero dramma”. Passando al capitolo motori, Alberto Puig ricorda che in Giappone le fabbriche restano aperte e s continua a lavorare su alcune aree della RC213V. In Qatar il motore è stato congelato, primo fra tutti i team che non godono delle concessioni. La moto per il 2020 è già finita ed è conforme alle normative applicabili”, ha aggiunto Puig.
I motori sono stati congelati e la prima carena aerodinamica è stata congelata. “Ma ovviamente tutti cercano di apportare lievi miglioramenti nelle aree in cui sono autorizzati a lavorare. Stiamo parlando del telaio, di alcuni aspetti a livello aerodinamico, ma di elementi molto specifici. La struttura di base non può essere modificata”. Difficile fare previsioni sull’inizio della stagione 2020, ma il team manager catalano non si dice preoccupato per la partnership con i collaboratori. “Siamo molto felici di avere Repsol con il quale abbiamo lavorato a lungo… comprende la situazione in cui ci troviamo. Ovviamente a nessuno piace investire denaro in qualcosa che non viene realizzato, quindi Repsol è molto generoso”.