La solidarietà dei team rivali alla Ferrari: “Non si parte senza di lei”

Il contingente italiano della Formula 1, Ferrari in testa, rischia il blocco alle frontiere in Australia. Ma gli avversari tuonano: “O tutti o nessuno”

La Ferrari ai test di Formula 1 a Barcellona (Foto Mark Thompson/Getty Images)
La Ferrari ai test di Formula 1 a Barcellona (Foto Mark Thompson/Getty Images)

Il primo a metterlo in chiaro è stato il responsabile sportivo della Formula 1, Ross Brawn: “Se a un team venisse impedito l’ingresso nella nazione, non potremmo correre la gara, perché non sarebbe una competizione corretta”, ha dichiarato ieri all’agenzia di stampa Reuters. Ma la stessa opinione sembra condivisa anche da tutte le squadre: o tutti o nessuno.

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Il pericolo concreto, infatti, è che i blocchi alle frontiere imposti da molti governi nei confronti dei cittadini delle nazioni più colpite dai contagi di coronavirus possa impedire l’ingresso anche a diversi team di F1 e al loro personale. A rischiare è in particolare il contingente italiano, visto che il nostro Paese ha il maggior numero di casi in Europa.

La Ferrari rischia il blocco

Proprio in queste ore le autorità australiane stanno monitorando la situazione e, se dovessero decidere di porre restrizioni sui viaggiatori in ingresso dall’Italia, questa imposizione impedirebbe di correre la gara inaugurale a Melbourne a squadre come AlphaTauri, Alfa Romeo, Haas ma soprattutto alla Ferrari.

Uno scenario che ai team non piace per niente: “Se alcuni team non potessero viaggiare, per qualunque motivo, penso che sarebbe ingiusto iniziare la stagione”, ha dichiarato il team principal della AlphaTauri, Franz Tost, ad Rmc Sport. “Sarebbe un grosso svantaggio. La situazione cambia di ora in ora e questo rende difficile prendere decisioni. Per quanto ci riguarda, noi abbiamo dovuto cambiare tutti i nostri voli da Melbourne, perché avevamo previsto scali a Singapore o Hong Kong. E ovviamente abbiamo imposto delle precauzioni in fabbrica, per ridurre i viaggi e bloccare i visitatori dalle zone rosse, per evitare ulteriori complicazioni”.

La Formula 1 alle prese col coronavirus

Finora la Formula 1 ha cercato di evitare la crisi, limitandosi a rimandare a data da destinarsi il solo Gran Premio di Cina. Ma lo stesso amministratore delegato Chase Carey ammette che il futuro del campionato è incerto: “Prevedere cosa accadrà è davvero difficile. Noi continuiamo a prepararci per poter andare avanti con le gare come previsto, ma dobbiamo prendere decisioni giuste per tutti: gli spettatori e i concorrenti”.

E i concorrenti non sembrano per nulla tranquilli: “Come sport globale, ci troviamo in una situazione incredibilmente grave”, ha dichiarato Claire Williams, team principal dell’omonima squadra. “Abbiamo molte responsabilità che ci impongono di reagire in modo appropriato agli eventi recenti, alla massima velocità. Tutta la Formula 1 vuole fare ciò per cui è appassionata, ovvero correre, ma il punto è che le persone devono essere al sicuro”.

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La Ferrari ai test di Formula 1 a Barcellona (Foto Mark Thompson/Getty Images)
La Ferrari ai test di Formula 1 a Barcellona (Foto Mark Thompson/Getty Images)
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