Disastro in Maserati, scatta il licenziamento: l’operaio nascondeva un segreto scabroso

La Maserati non vive un momento positivo, ed ora arriva un’altra pessima notizia per la casa del Tridente. Un operaio è stato infatti licenziato in tronco per possesso di droga nella sua abitazione.

Sono tempi duri per l’automotive italiano, ed alcuni brand, molto apprezzati anche fuori dai nostri confini, hanno dovuto far fronte ad un crollo totale delle vendite e, di conseguenza, della produzione. La Maserati è in crisi nera e si è parlato anche di possibile vendita ai cinesi della Dongfeng, ma il gruppo Stellantis ci ha tenuto a smentire il tutto, affermando che la gestione di un marchio così prestigioso è un onore per l’intera azienda.

Maserati scatta il licenziamento
Maserati logo (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Tuttavia, per la Maserati è comunque il tempo di fornire delle risposte e tornare in utile, e l’ultima notizia non è certo delle più positive. Secondo quanto riportato dal sito web “CorrierediBologna.it“, un operaio è stato licenziato dopo che ben 8 kg di droga sono stati rinvenuti in casa sua. L’uomo era finito ai domiciliari tempo fa, ed ora è scattata anche la sentenza della Cassazione, che ha dato torto al protagonista della vicenda. Andiamo alla scoperta di maggiori dettagli su quanto accaduto.

Maserati, 8 kg di droga in casa per l’operaio licenziato

Un operaio della Maserati era finito ai domiciliari per il possesso di 8 kg di droga presso la propria abitazione, dando vita ad un vero e proprio iter giudiziario. Tuttavia, secondo la Cassazione, la casa del Tridente ha proceduto al licenziamento in modo legittimo, e l’uomo è stato condannato anche al risarcimento di spese processuali per 7.000 euro. L’operaio era stato indagato per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Negli 8 kg di droga erano comprese cocaina e marijuana, e nella stessa abitazione, sono stati rinvenuti anche 7 mila euro in contanti.

Follia Maserati arriva l'arresto
Follia Maserati accade l’impossibile (Maserati) – Tuttomotoriweb.it

Secondo la Cassazione, come anticipato, ha dato ragione alla Maserati, dal momento che “il lavoratore è tenuto non solo a fornire la prestazione richiesta, ma anche a non seguire comportamenti tali da ledere gli interessi morali e materiali del datore di lavoro o compromettere la fiducia“. In buona sostanza, quanto fatto dall’operaio avrebbe potuto ledere l’immagine dell’azienda, ed è per questo scatto il licenziamento per giusta causa.

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