Il gruppo Stellantis ha detto più volte di non voler vendere la Maserati nonostante le tante voci che si sono inseguite in questi mesi. Ora, il marchio del Tridente manda un messaggio chiaro in vista del futuro.
L’automotive italiano è ormai ben lungi da quella posizione di riferimento ed esclusività che ricopriva in passato, nel quale il settore era un vero e proprio fiore all’occhiello per il nostro paese. I nostri marchi di riferimento stanno conoscendo una crisi senza fine, che rende la vita molto difficile ai costruttori ed ai lavoratori stessi. La Maserati è forse il brand più colpito, assieme alla Lancia, dalla crisi attualmente in corso, con un calo mostruoso delle vendite che si è riflettuto anche sulla produzione.

Pensate che in quel di Modena, nel primo semestre del 2025, sono state prodotte la miseria di 45 auto, con 11 giorni di lavoro effettivo. L’obiettivo della Maserati è quello di tornare a concentrarsi sull’esclusività e sul rendere felici i clienti, ed il nuovo programma Bottega Fuoriserie, nato in collaborazione con l’Alfa Romeo, potrebbe essere un ottimo punto di riferimento in tal senso. Andiamo alla scoperta del piano pensato dalla nuova dirigenza per i prossimi anni.
Maserati, per il CEO Imparato utili in massimo 2 o 3 anni
Il nuovo CEO della Maserati, Jean-Philippe Imparato, guarda con ottimismo al futuro della casa del Tridente, raccontando: “In un anno abbiamo fatto un grande lavoro di risanamento, è importante raggiungere un livello produttivo adeguato ed ottenere margini più elevati. Con 15 mila auto ogni anno è tutto possibile. Vogliamo riportare il marchio in utile, non ci servono volumi per fare profitti, possiamo tornare in utile entro 2 o 3 anni. Non siamo più ai tempi della Ghibli, non dobbiamo essere un marchio generalista“.

Imparato crede che la Maserati debba dunque cambiare il proprio focus, non pensando a produrre un numero eccessivo di auto, ma concentrandosi sulla qualità e sull’esclusività del prodotto: “A noi serve l’ossessione per la qualità, non per la quantità, dobbiamo essere attenti ai dettagli. Dobbiamo arrivare ad un livello di 80% di bull to order. Nel 2026 vogliamo essere guidati dai nostri clienti, e sarà importante evitare delle operazioni tossiche“.





