Nel comune della Basilicata la produzione di nuove vetture passerà da 17.600 a circa 200.000. Nel dettaglio il programma di Stellantis.
Non può piovere per sempre a Melfi. Non è un titolo di un film, ma la fotografia a colori del programma per la produzione di nuove vetture nello stabilimento della provincia di Potenza in Basilicata. Si riparte da Melfi con ottimismo, ma soprattutto con un cronoprogramma e tanti sorrisi sul volto degli operai. Nelle scorse settimane abbiamo riportato i malumori e le preoccupazioni da parte dei sindacati per i lavoratori del Gruppo Stellantis, che sta attraversando un periodo molto complesso e di trasformazione. L’uomo dei sogni è Antonio Filosa, CEO italiano che è andato a sostituire il suo predecessore Tavares anche nell’eredità pesante che questi gli ha lasciato. 
Si ricomincia dalla produzione di Melfi, l’azienda ha ufficializzato, ieri nel corso di una riunione con i sindacati, l’aumento della produzione a partire dal 2026. Una crescita della produzione che, in particolare, proprio dalla prossima settimana inizierà la salita graduale del primo modello “Jeep Compass” nelle versioni Bhev e Mhev, a cui seguirà la versione Phev. A partire dal 2026 anche un aumento dei turni lavorativi che toccheranno, sempre a febbraio, i 15 turni settimanali.
Stellantis: si riaccende la speranza
La luce in fondo al tunnel, per una ripresa a regime che offrirà sicurezze a tutti i lavoratori oggi impegnati nell’azienda. Il programma di Stellantis, inoltre, prevede l’avvio della produzione dei nuovi modelli DS7 (con lancio nel giugno 2026) e Lancia Gamma (con lancio previsto a settembre 2026), entrambe con motorizzazioni Mhev e Bhev.

Venti di speranza, grazie ad una formulazione di un programma ed una visione d’insieme, ma ci sono anche altri cambiamenti, scopriamoli insieme. “È una buona notizia che rappresenta un piccolo segnale positivo anche per l’indotto”, ha annunciato il segretario regionale della Fismic, Pasquale Capocasale, così come prudente ma ottimista appare Gerardo Evangelista, segretario regionale della Fim Cisl. “È l’anima delle ripartenza di una fabbrica, speriamo che entro il 2026 riusciremo a saturare gli impianti portando la produzione al massimo”, ha analizzato Evangelista. Sicuramente si sta facendo chiarezza e si sta pianificando anche grazie al cambio del direttore dello stabilimento, al posto dell’ingegnere Nicola Intrevado che, per venti anni, ha guidato lo stabilimento di Melfi, arriverà l’ingegnere Nicola Barbieri, al quale facciamo un grande in bocca a lupo.





