Iveco è stata acquistata dagli indiani di Tata Motors. Il settore per la difesa dell’azienda è stato preso in gestione da Leonardo, ma non mancano le prime polemiche.
Sul tavolo di lavoro, al Ministero delle Imprese, torna la questione Iveco Defence, tra polemiche e perplessità per il futuro dei lavoratori. Tra cambiamenti e cessioni crescono i timori per i lavoratori e per le famiglie. Sembra evidente il disimpegno di Exor dall’Italia, che perde un tassello fondamentale del piano industriale. Si alimentano le polemiche in un clima pesante dove è necessario fare chiarezza in questa delicata fase di transizione.
Tata Motors, il gruppo indiano che ha rilevato l’altra divisione di Iveco, quella dedicata ai veicoli commerciali, il prossimo 28 ottobre incontrerà Urso. Ciò fa presagire cambiamenti per il prossimo futuro perchè ci sono trattative in corso con Leonardo, che ha presentato a Palazzo Piacentini le ragioni dell’operazione in corso.
Iveco: i lavoratori insorgono
Cresce la polemica, l’ansia aumenta, i sindacati sono in fermento. La Uilm chiede quale sarà la sorte degli stabilimenti e dei 1.900 addetti all’azienda “senza distinzione tra chi opera nel militare, nel civile o nella vigilanza interna, né tra dipendenti diretti e somministrati”.

Preoccupazione più che legittima per Iveco in un quadro così complesso come quello italiano. La Fim-Cisl, allo stesso modo, pongono l’accento sulle tutele occupazionali chiedendo anche al Governo una strategia di lungo periodo a sostegno delle produzioni nazionali.
Parole dure da Fiom-Cgil, che non girano troppo intorno all’argomento, non risparmiandosi nelle parole da usare: “Si conferma il disimpegno del gruppo Exor dall’Italia – dichiarano Samuele Lodi e Maurizio Oreggia – che attraverso queste operazioni realizza profitti, come già avvenuto nei casi Marelli e Comau, senza reinvestirli negli asset strategici per il Paese”. La data del 28 ottobre si approssima tra domande ed incertezze per il futuro dei lavoratori. L’Italia che perde pezzi, le aziende del Belpaese vendute quando va bene o svendute. La tutela occupazionale deve essere in primo piano perchè troppe sono le famiglie esposte in questi cambiamenti. In molti stanno rischiando di finire sotto i ponti senza le opportune garanzie sul futuro.