L’automobilismo ha regalato grandi soddisfazioni a tecnici nostrani che hanno fatto la storia in un momento d’oro per i motori.
Facendo un passo indietro in un’epoca in cui i marchi italiani erano i migliori al mondo nel ramo del Motorsport vi sono dei nomi che hanno reso grandi i top brand. Non solo la Ferrari era protagonista in pista, ma anche Lancia, Alfa Romeo e Fiat erano ai vertici nelle rispettive categorie, Rally compreso.
All’età di 83 anni l’ingegner Claudio Lombardi è scomparso. Per due decenni tra il 1975 e il 1994 ha fatto la storia, ricoprendo ruoli manageriali e tecnici prima con la Lancia nel Mondiale Rally e poi con la Ferrari in Formula 1, ottenendo straordinari risultati. La sua carriera professionale è proseguita con Aprilia in Superbike.
La carriera di Claudio Lombardi
Il nativo di Alessandria, il 12 maggio del 1942, si era laureato in ingegneria meccanica e Bologna, per poi essere scelto in FIAT Auto come ricercatore motoristico e ricoprire poi dal 1975 al 1990 l’incarico di direttore tecnico motori alla Lancia, facendo parte del reparto corse e diventando uno dei progettisti dei motori delle leggendarie vetture del Mondiale Rally negli anni ’80, sotto al guida di Cesare Fiorio. Date una occhiata alla storia nel video in basso del canale YouTube DeltaTheLegendVideos.
Il tecnico decise di traslocare alla Ferrari e Lombardi ne prese il posto come team manager Lancia. Alla chiusura del reparto corse, anche Lombardi decise di provare l’esperienza con la Casa di Maranello per rimanervi fino al 1994, occupando brevemente il ruolo di Direttore Sportivo, sempre in sostituzione di Fiorio, per poi tornare al settore tecnico.
L’ingegner Lombardi, infatti, era diventato consulente, gestendo in prima persona la nuova era dell’industria delle quattro ruote prima nella produzione di energia da fonti rinnovabili e poi focalizzandosi sulle tecnologie relative ai veicoli elettrici e ibridi. Oltre all’attività nel car market, aveva preso un impegno civile in politica a livello provinciale. Un altro personaggio di spicco ci ha lasciato e oggi rimane solo la nostalgia e delle sentite condoglianze alla famiglia di Lombardi da parte di tutta la redazione.