Iveco è stato uno dei pilastri della nostra industria, ma con la cessione tutto cambierà. Scopriamo chi c’è dietro alla produzione dei suoi motori.
Provate a immaginare il mondo visto da un finestrino di un auto con gli occhi di un bambino, in ginocchio sul sedile, a contare le auto che sfrecciano accanto a quella guidata dal papà. Occhi di meraviglia, ingenui e pieni di luce, quando il sorpasso fatto o subito è da parte di un bestione largo, grosso come un bisonte, marcato IVECO.
La fantasia il bambino se la porta a casa e tra i primi giochi d’infanzia c’è, su sua richiesta, il furgone IVECO. Le storie iniziano tutte così, con delle idee e delle fantasie. Non differisce IVECO, fondata nel 1975, acronimo di Industrial Vehicles Corporation, che ha assunto un ruolo chiave, unendo marchi italiani, francesi e tedeschi.
Come ogni bella storia che si rispetti, potrebbe iniziare con un “C’era una volta” IVECO produttrice di veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, a mezzi per cantieri, autobus urbani e interurbani e veicoli speciali per missioni fuoristrada. Colosso su scala globale con fatturati da capogiro.
Il nuovo corso di IVECO
Con sedi in tutto il mondo, Europa, Russia, Cina, Australia, Africa, Argentina e Brasile, con migliaia di punti vendita e assistenza è leader nel settore e con la gamma Daily, e si conferma nel segmento del trasporto commerciale leggero tra i veicoli più venduti. Tra gli anni ’80 e ’90 IVECO ha introdotto motori diesel su tutta la gamma portando risparmio ed innovazione.
Nel 2011, nacque Fiat Industrial che comprendeva le società CNH Global, Iveco e FPT Industrial. Nel 2021 la separazione con un nuovo logo IVECO Group sotto la gestione dell’FTP Indistrial. IVECO ha pensionato i vecchi diesel a favore dell’elettrico, sposando un principio di sostenibilità nel rispetto della normativa europea, inaugurando a Torino il nuovo stabilimento ePowertrain. Il colosso è una realtà globale innovativa e tecnologica che ha attirato l’interesse di Tata Motors. Dopo la cessione al colosso agli indiani la produzione dei motori dovrebbe continuare in Italia, a solo il tempo ci darà delle risposte.