Il Gruppo Stellantis, in profonda crisi in Italia, ha deciso di puntare su un altro Paese dell’Ue per l’apertura di una nuova gigafactory.
John Elkann per salvare una realtà aziendale in affanno sta volgendo lo sguardo fuori dai confini nazionali. Il motivo? Il Belpaese è diventata una trappola dorata per le imprese. I lavoratori nostrani sono bravi, tra i migliori in assoluto, ma c’è una pressione fiscale che rende difficile una rapida ripresa. Molti sono piombati in cassa integrazione e non ci sono presupposti di crescita e stabilità. In questo stato di incertezza tanti hanno preferito lasciare l’Italia per lavorare all’estero. Abbiamo raccolto la testimonianza di lavoratori disperati che pur di costituire uno stipendio base in Fiat hanno deciso di trasferirsi in Serbia e in luoghi dove sono sorti degli stabilimenti.
L’obiettivo è sempre quello di risparmiare in una fase dove non girano importanti introiti. Le ultime proposte della Casa torinese non hanno convinto i puristi e i fatturati sono iniziati a essere preoccupanti. L’idea di investire grosse somme per auto ibride ed elettriche non ha funzionato. Non a caso l’ex amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, si è dimesso prima che la situazione degenerasse. Sono tantissimi i brand in difficoltà del colosso nato dalla fusione tra PSA e FCA. Come già anticipato sono sempre gli operai a pagare il prezzo più alto. Chi ha una famiglia e un mutuo per la casa sta attraversando un periodo molto complesso.
L’impianto Stellantis in Spagna
Piuttosto che investire alle nostre latitudini per favorire gli italiani in affanno e che fanno fatica ad arrivare a fine mese, Stellantis ha deciso di aprire uno stabilimento in Spagna ma la maggioranza dei lavoratori è di origine cinese. Questi ultimi sono noti per non fermarsi mai e per la capacità di lavorare sotto stress, ma si è superati ogni immaginazione. In Europa l’industria dell’Automotive sta degenerando e le problematiche sono nate per le stringenti regole imposte dai burocrati di Bruxelles.

Nemmeno con gli incentivi all’acquisto di EV la situazione è migliorata. Stellantis non è l’unico gruppo sotto scacco dalle super potenze asiatiche, ma la situazione ha coinvolto anche Volkswagen con la miriade di marchi in crisi e altri colossi. La transizione green per ora ha creato più difficoltà che soluzioni concrete per un futuro migliore. Secondo il Financial Times, a costruire e allestire la nuova gigafactory per le batterie da oltre 4 miliardi di euro, che il gruppo realizzerà a Saragozza in jv con il colosso cinese CATL e godendo di 298 milioni di finanziamenti a valere sul Next Generation Eu, saranno 2.000 addetti inviati direttamente dalla Cina.