L’Alfa Romeo ha stupito i collezionisti con dei modelli che hanno fatto la storia. Un tuner ha ricreato due leggende rispettando il DNA racing del Biscione.
Quante Alfa Romeo possono oggi definirsi delle vere auto sportive? Salviamo la versione Quadrifoglio della Giulia ma tutte le atre sono auto nate per affrontare qualsiasi superfice nel pieno comfort. Solo nella dicitura Sport Utility Veichle si rintraccia la sportività autentica. In tutti gli altri casi ci troviamo difronte ad auto rialzate che, per quanto in voga nell’epoca moderna, non fanno battere il cuore agli appassionati. I puristi vorrebbero in gamma vetture pepate come la 75.
Nate per omaggiare i 75 anni della Casa di Arese, il modello fu l’ultimo nato senza il supporto della Fiat. Per questo i fan del Biscione la continuano ad apprezzare, soprattutto nelle versioni più sportive. La 75 nacque per sostituire la Giulietta ’77 e fu molto apprezzata, alla presentazione con Craxi e Massacesi l’11 maggio 1985, da coloro che sognavano una linea più moderna. Sebbene la base fosse quella della Giulietta, vennero sostituite parti esterne dei lamierati, conservando l’intero giro porta. La meccanica era ottima.
I gruppi ottici avevano uno stile trapezoidale. Il retrotreno aveva preso le linee della 33. Al lancio aveva un motore 4 cilindri bialbero con alimentazione a 2 carburatori, ripreso dalla Giulietta, proprio come il turbodiesel 2 litri della VM Motori. Poi venne proposto il V6 Busso di 2492 cm³ a iniezione da 158 CV, lo stesso di Alfa 90 e Alfetta GTV 6. La versione 2.0 Turbodiesel arrivò a 95 CV.
Alfa Romeo: due versioni speciali
Il tuner OKTech ha lavorato su una delle vetture più amate dagli alfisti: l’Alfa 75. La prima versione è elaborata intorno al V6 Busso, capace di superare i 500 cavalli di potenza, con un regime che tocca i 9.000 giri/min e un peso complessivo di appena 975 chili.
Numeri che portano la 75 su prestazioni da sogno. La potenza stimata si aggira intorno ai 360 CV, in linea con il DNA del Biscione. Auto estreme e pronte a far mangiare la polvere agli avversari in pista.
Oltre al lavoro meccanico, OKTech ha messo le mani sul telaio e l’equipaggiamento. Un restomod per unire le tecnologie attuali con le linee originali. Il tuner tedesco, infine, sta già lavorando su un’Alfetta GTV “Freccia d’argento”. Vi lasciamo alle immagini in alto che meraviglieranno.