Il gruppo Stellantis ha avviato un piano di incentivi al licenziamento, ed in molti sono pronti ad approfittarne. Ora, quanto sta accadendo in un impianto del Centro Italia sta diventando un caso.
Per il gruppo Stellantis non sono tempi facili, e questo è ben noto a tutto il colosso automobilistico ed ai suoi lavoratori, i quali vivono da troppo tempo nell’incertezza. In Italia, la produzione dei veicoli è precipitata nel corso degli ultimi anni, scatenando polemiche a non finire anche con il Governo, il quale più volte è arrivato allo scontro con i vertici. Ora, con l’avvento del nuovo CEO Antonio Filosa si spera che le cose possano cambiare.
Stellantis ha promesso all’Italia di tornare ad investire pesantemente nelle nostre parti, così da dare maggiori sicurezze ai lavoratori ed alla nostra industria automobilistica. Nel frattempo, tuttavia, il lavoro continua a mancare, e come reso noto in queste ore dal sito web “Ilcentro.it“, il prossimo caso riguarda lo stabilimento di Atessa, alle porte di Chieti, dove è prevista una vera e propria fuga di dipendenti. Ad Atessa è appena ripresa la produzione, ma con un gran numero di lavoratori in meno rispetto a prima.
Stellantis, circa 600 i lavoratori pronti a lasciare Atessa
In base a quanto emerso, sono circa 600 i lavoratori del gruppo Stellantis che sarebbero pronti a lasciare Atessa, mediante una richiesta di separation al gruppo. Inizialmente, sarebbero dovuti essere solo 402, 400 appartenenti al gruppo e due di qualche ente centrale, sui quali nel mese di giugno si erano accordati l’azienda automobilistica ed i sindacati, ovvero Fismic, Uglm, Aqcfr, Fim e Uilm. L’accordo riguardava l’uscita incentivata e volontaria per chi si avvicinava alla pensione ed era ormai prossimo a farlo, ma che aveva intenzione di lasciare in anticipo il proprio posto di lavoro. I lavoratori hanno tempo sino al 31 di ottobre per decidere cosa fare.

Le richieste, sin dai primi giorni, sono aumentate in numero impressionante, e 600 dipendenti, su un totale di 4.800, significa che Atessa perderà il 12% della forza lavoro, un numero impressionante, che non può lasciare tranquillo il gruppo Stellantis. Il piano di fuoriuscita anticipata era partito ad aprile del 2024, ed il provvedimento riguardava 23 quadri ed impiegati, ma i sindacati abruzzesi, firmatari di un contratto specifico FIAT, hanno premuto per espandere il sistema anche ad altri lavoratori. Ed ora la holding multinazionale olandese si ritrova con una vera e propria fuga dalla propria azienda.