In un momento di crescita esponenziale del marchio i vertici della Casa di Borgo Panigale potrebbero spingersi nella creazione di un veicolo a quattro ruote? Ecco il render della prima auto Ducati.
Ve la immaginate un’auto Ducati? Oggettivamente la Rossa delle quattro ruote è la Ferrari. Faremo uno sforzo e scriveremo una lettera aperta a Massimo Tamburini, il genio che ha cambiato il design della Casa di Borgo Panigale.
Nelle moto di ieri, di oggi, e sicuramente anche di domani, la Ducati sarà sempre unica e singolare, diversa e speciale, e saranno anche diversi e speciali i ducatisti. Tanto speciali che sognano un Rossa ovviamente, a quattro ruote e alcuni di loro hanno chiesto a ChatGPT come potrebbe essere una auto con il DNA Ducati. Non è uno scherzo, da purista, da disegnatore ti saresti opposto a questa idea, tu che sei stato il Michelangelo del motociclismo. Per molti è una fede, una religione, da seguire ogni maledetta domenica in pista. La passione è forte quanto il desiderio che unisce gente di tutti i ceti sociali intorno all’idea, al mito, che hai contribuito a creare.
Quell’eredità non è andata persa, è stata raccolta da chi ti ha succeduto, con la stessa passione, la stessa innovazione ha disegnato per i suoi fedeli moto da sogno. L’Intelligenza artificiale unita ai desideri e alle fantasie dei ducatisti, immaginano un concentrato di sportività su quattro ruote. Un auto che possa, tra innovazione e tecnologia, competere con le italiane più blasonate: Ferrari, Lamborghini, Maserati e pensionarle in un solo colpo. La Ducati ha sempre abbracciato l’innovazione: ABS cornering, controllo di trazione, e potrebbe farlo ancora ma
in una veste diversa.
Il render dell’auto Ducati
I ducatisti amano il rosso, amano la strada, amano le curve e i tornanti, ma amano soprattutto l’Italia, caro Massimo. Tu che hai disegnato la 916, la moto più bella tra le sportive, se non fossi scomparso prematuramente, avresti forse creato un auto eccellente, magari con un telaio a traliccio, unica e dal cuore Ducati? Chissà quanti scherzi fa la fantasia, anche quando l’intelligenza è artificiale.
A poco più di dieci anni dalla tua scomparsa, questa lettera trasuda di ammirazione e di nostalgia di un’epoca, ma nulla va perso, tutto si trasforma, anche l’energia profusa. Magari ciò che resta è nel polso di chi in sella la domenica sogna la pista e desidera di affiancare nel garage anche una Ducati, ma a quattro ruote. Ciao Massimo.