In casa Tesla si cercano soluzioni per affrontare la crisi di vendite di cui tanto si è parlato nel corso degli ultimi mesi. Una possibile idea potrebbe essere quella di diventare un fornitore di energia.
Il 2025 è probabilmente l’anno peggiore nella storia della Tesla, brand di auto elettriche fondato ormai da 22 anni da Elon Musk, che ricopre anche il ruolo di CEO. Le vendite della casa con sede ad Austin sono letteralmente crollate, e la situazione è ormai di assoluta emergenza anche in Borsa. Il fondatore, dopo le posizioni politiche di sostegno a Donald Trump, di cui ha finanziato la campagna elettorale, ha deciso di distaccarsi dalla politica e dal DOGE, così da concentrarsi sulla propria azienda.
Il rilancio di quest’ultima, tuttavia, non sarà cosa da poco, dal momento che la reputazione della Tesla è fortemente scesa, senza dimenticare una concorrenza sempre più ampia, specialmente da parte dei cinesi. Ora c’è l’obiettivo di allargare il raggio d’azione in Europa, puntando a diventare un fornitore d’energia, partendo con questo progetto nel Regno Unito. Potrebbero poi essere valutati anche altri paesi, ed anche l’Italia è tra i candidati, ma andiamo a scoprire di più sulla vicenda.
Tesla, sfida all’Enel come fornitore di energia in Italia
Alla fine del mese di luglio, la Tesla ha presentato all’autorità di regolamentazione del Regno Unito la richiesta ufficiale in modo da ricevere la licenza di distribuzione, e se tutto dovesse procedere senza problemi, la compagnia di Elon Musk fornirà per la prima volta energia ai privati fuori dai confini del Texas. Già dal 2020, la casa di Austin dispone di una licenza che le permette di produrre elettricità oltremanica, per via dell’utilizzo dei pannelli solari, ma non c’era mai stata distribuzione alle famiglie. La casa di auto elettriche vuole ora applicare in Europa il modello che segue in Texas, a prezzi molto convenienti.

Se poi dovesse arrivare anche in altri paesi, la Tesla arriverebbe anche a sfidare l’Enel sul mercato italiano, così da poter diventare sempre più competitiva sotto altri aspetti, creando altri business fuori da quello dell’auto elettrica. Si è ormai compreso che quest’ultimo non è sufficiente, ed è per tale ragione che si è investito fortemente sui Robotaxi ed ora si punta a fornire energia. Vedremo se tutto ciò riuscirà a riabilitare l’immagine di un’azienda che è entrata in crisi, e che non può permettersi perdite eccessive.