La Mercedes è tornata competitiva a Budapest con il ritorno alla vecchia sospensione posteriore. Ecco per quale motivo la soluzione introdotta ad Imola è stata accantonata, ridando fiducia ai due piloti.
Dalla tappa di Imola in poi, la Mercedes è stata protagonista di un vero e proprio crollo tecnico, fatta eccezione per l’inspiegabile, a questo punto, vittoria di George Russell al Gran Premio del Canada. In quel di Montreal, è anche arrivato il primo podio di Andrea Kimi Antonelli, a conferma di una W16 in posizione di riferimento nell’appuntamento del Nord America. Tuttavia, le delusioni delle gare successive hanno convinto i tecnici a tornare alla vecchia sospensione posteriore, quella utilizzata sino a Miami.
In quel di Budapest si sono subito visti i risultati, dal momento che Russell ha ottenuto un bel podio, che mancava proprio da Montreal, tenendo per larghi tratti della gara il passo delle McLaren. Antonelli si è dovuto accontentare del decimo posto, in una gara condizionata dall’eliminazione in Q2 della qualifica. Sul sito web “FormulaPassion.it“, sono stati spiegati i motivi della bocciatura della vecchia sospensione, che ha costretto la Mercedes ad effettuare un passo indietro.
Mercedes, il perché del flop della nuova sospensione
La Mercedes F1 W16 aveva nella sua ottima stabilità uno dei suoi punti di forza ad inizio stagione, anche se alcuni difetti erano comunque presenti, come il sottosterzo che portava ad un rapido decadimento delle gomme anteriori. Per questo motivo, si era deciso di intervenire con un pacchetto di aggiornamenti, tra i quali spiccava la nuova sospensione posteriore. Tuttavia, la novità ha reso il retrotreno molto instabile, portando i piloti a perdere fiducia nella monoposto. Come era facile aspettarsi, Andrea Kimi Antonelli è quello che ha faticato di più, andando a punti solamente in Canada una volta montata questa soluzione.

In Spagna, la Mercedes aveva scelto di tornare ad utilizzare la vecchia versione per una prima volta, per poi rimontare il nuovo componente. La vittoria in Canada aveva illuso i tecnici di aver risolto il problema, che tuttavia si è poi ripresentato. La sospensione posteriore nuova faticava su piste con curve veloci, mentre su un tracciato come Montreal, dove ci sono pesanti staccate, grip elevato e temperature basse, i difetti erano stati mascherati. I piloti avevano perso totalmente la fiducia nella monoposto, soprattutto su piste impegnative come Silverstone e Spa-Francorchamps, e le difficoltà sulla pista belga hanno convinto il team di Brackley a svolgere un passo indietro. A posteriori, la scelta è stata quella giusta, ed ora si guarda con ottimismo al futuro.