E’ paradossale come un prestigioso costruttore di fama mondiale si trovi in crisi di liquidità. Le ripercussioni sulla scuderia in F1 sono evidenti.
Persino i giganti piangono nell’industria dell’automotive moderna. Pensate all’Aston Martin che, dopo il salvataggio di Lawrence Stroll, si trova a cedere delle quote del team F1. Il magnate canadese aveva deciso di finanziare la carriera del figlio, puntando sul rilancio dell’iconico brand britannico. Missione riuscita? Non proprio perché i conti non tornano.
L’Aston Martin ha allargato la gamma, cercando di ricalcare il modello Ferrari. Auto a ruote altre, vetture ibride che avrebbe dovuto convincere i puristi. L’obiettivo era rendere l’Aston Martin redditizia in modo sostenibile. Il marchio ha sempre avuto un grande potenziale, ma solo occasionalmente ha registrato performance top perché ha sempre puntato su una ristretta cerchia di appassionati. Che si tratti di una Vantage, di una DB12 o di una DBX, la Casa britannica non è e non sarà mai paragonabile alla fama della Ferrari. Le Aston nascono come opere artigianali, concepite per collezionisti dal palato fine.
Il Consorzio Yew Tree, guidato da Stroll, hanno investito oltre 2 miliardi negli ultimi quattro anni e mezzo per rigenerare e arricchire il portafoglio prodotti. Il team F1 sarebbe già dovuto essere al top con una nuova galleria del vento e un impianto che nessun altro competitor può vantare, ma i risultati non sono arrivati. L’alfiere del team Fernando Alonso crede in Newey e spera di segnare una nuova pagina di storia per la Casa di Gaydon nel 2026.
Aston Martin: vendute quote del team F1
L’azienda inglese ora ha proceduto alla vendita del 4,6% del team di Formula 1 per 146 milioni di dollari, una cessione che valorizza il valore dell’intera squadra di ben 3,2 miliardi. I ricavi del secondo trimestre 2025 sono scesi del 34% e il valore delle sue azioni si è dimezzato in un anno.
“La quotazione in borsa è considerata una potenziale strada da percorrere – ha dichiarato Orwa Mohamad, analista di Third Bridge intervistato da CityAM – I nostri esperti affermano che semplificare la struttura proprietaria potrebbe migliorare l’agilità, attrarre partner a lungo termine e ridurre gli oneri amministrativi e finanziari della quotazione in borsa“.
Aston è stata quotata in borsa nell’ottobre 2018, con un prezzo delle azioni di 19 sterline (25,30 dollari), per una valutazione di 5,76 miliardi di dollari. Attualmente, le azioni vengono scambiate a soli 71 penny (0,94 dollari), per una valutazione di 1,01 miliardi di dollari, secondo Hagerty.