Non tutte le ciambelle escono con il buco e persino Dacia non aveva previsto il flop di un modello che avrebbe dovuto fare faville sul mercato.
Le auto che hanno lasciato il segno sono davvero poche. Nel mondo delle quattro ruote, ci sono tanti esempi di veicoli riusciti male o che comunque per una ragione o per un’altra non hanno soddisfatto le esigenze della clientela rappresentando dei veri e propri fallimenti.
Macchie nere sulle pagine della storia di Dacia ne abbiamo trovate, e dietro il successo di oggi, c’è il fallimento di ieri. Dacia, con la Sandero, ha fatto in Europa il mercato del 2024, confermandosi tra le vetture più amate. Anche il 2025 è partito bene con nuovi modelli, agili, versatili ed affidabili come la Bigster, che ha già raccolto tanti pareri positivi. Ma oggi andiamo a scavare nel passato di Dacia per tirar fuori uno scheletro che la stessa Casa romena avrà dimenticato
Il flop della Dacia Nova
Prodotta tra il 1995 ed il 2000, era un veicolo di fascia medio-bassa, che fu anche la prima auto in assoluto ad essere progettata del tutto un team di ingegneri rumeni. Se non ve la ricordate è meglio così, non vi siete persi molto o meglio vi siete persi un auto nata brutta e vecchia, offerta con tre motorizzazioni per accontentare le esigenze della clientela: dall’1.4 GLi da 1.397 cc di cilindrata, per poi passare al 1.6 GT da 1.557 cc di cilindrata ed al 1.6 GTi da 1.557 cc di cilindrata, con potenze comprese tra 65 e 72 cavalli.
Un auto senza qualità né estetiche né meccaniche. Forse i consumi bassi, ma per il resto un auto uguale a se stessa, linee dritte, fari squadrati, mezza utilitaria, mezza non si sa che cosa, con un motore fiacco. Dacia Nova, nova di che, praticamente un auto pensata per la rottamazione. Dacia in trent’anni ha fatto passi da gigante e si è scrollata la nomea di fare brutte auto, ma nel suo passato ne ha fatte di mostruose, ma è in buona compagnia in quel periodo storico. La qualità di Dacia è nel rapporto tra prezzo-prodotto, oggi molto concorrenziale e vicino alle tasche degli italiani in crisi. C’è da dire che Dacia è l’auto del popolo, pensata con i suoi modelli per tutti. Nel caso della Nova avevano esagerato.