MotoGP, quanto durerà il ciclo Ducati? Mauro Sanchini gasa i fan

La MotoGP scalda i motori in attesa dei test di Sepang, e Mauro Sanchini ha parlato del possibile ciclo Ducati facendo gioire i tifosi.

Al via della stagione di MotoGP targata 2023 mancano meno di due mesi, ma già in questi giorni si inizierà a fare sul serio. Le squadre, infatti, sono in viaggio verso la Malesia, dove scatterà lo shakedown dei test invernali tra poche ore, sul tracciato di Sepang dove da tanti anni si provano le nuove moto prima del via ufficiale del campionato.

MotoGP Ducati (Ducati)
MotoGP Ducati favorita secondo Mauro Sanchini (Ducati)

Nello shakedown, tuttavia, saranno impiegati soltanto i collaudatori, e per vedere i rider ufficiali in sella dovremo attendere il 10 di febbraio, quando andranno in pista a tutti gli effetti. L’hype è elevatissimo, visto che gli spunti di interesse sono davvero molteplici attorno a questa nuova stagione.

La MotoGP può regalarci un campionato avvincente, ma molto dipenderà dalla superiorità della Ducati e dal lavoro degli altri. La casa di Borgo Panigale, che lo scorso 23 gennaio ha tolto i veli alla Desmosedici GP23 in quel di Madonna di Campiglio, può contare su una coppia di piloti di primo livello, vista la presenza del campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, e dell’arrembante Enea Bastianini.

Il lavoro dell’ingegner Luigi Dall’Igna e del suo staff tecnico è proseguito a gonfie vele durante l’inverno, alla continua ricerca di innovazioni per la Rossa campionessa del mondo. Assolutamente vietato adagiarsi sugli allori, anche se il gap visto nella seconda parte della passata stagione sulla concorrenza era davvero grande.

La Honda e la Yamaha sono attese ad un pronto riscatto, con il team diretto da Albert Puig che si è assicurato un nuovo direttore tecnico, vale a dire Ken Kawauchi, in uscita dalla ritirata Suzuki. Per quanto riguarda la casa di Iwata, il lavoro si è concentrato sullo sviluppo del motore, che nelle prove di fine anno a Valencia non aveva affatto convinto.

Sia Marc Marquez che Fabio Quartararo avevano abbandonato le loro moto scuri in volto lo scorso 8 novembre, consapevoli del fatto che, in quel modo, era impossibile pensare di poter dar battaglia alla Ducati per il titolo mondiale del 2023. In Malesia, forse, avremo qualche risposta in più, ma è tutto da vedere.

Qualcuno spera anche in qualche outsider per vedere una lotta mondiale più serrata, e ciò dipenderà sia dal livello tecnico della moto che dalle capacità di crescita dei singoli rider. Questo vale per ragazzi come Jorge Martin, velocissimo ma ancora troppo scostante, che anche per Jack Miller, emigrato in KTM dopo i tanti anni in Ducati.

MotoGP, Mauro Sanchini parla di Ducati e dei piloti

La MotoGP si avvicina al via della stagione 2023, e come detto in precedenza, c’è una gran voglia di tornare in pista per i piloti e le squadre. Un grande esperto come Mauro Sanchini, commentatore assieme a Guido Meda delle gare su “SKY Sport” ed ex pilota motociclistico, è stato intervistato da Fabio Fagnani nel podcast “Talk GP“, parlando di ciò che si aspetta dalla nuova stagione.

Le sue parole sulla Ducati e sul dualismo a cui assisteremo tra Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini non possono che alimentare l’ottimismo dei fan della casa di Borgo Panigale: “Se credo che la coppia Ducati sia la migliore? Pecco ed Enea se sommiamo le gare dello scorso anno, ne hanno vinte ben 11 insieme. Hanno una moto tra le mani che è campione del mondo costruttori e piloti, è una Ducati che secondo me, piano piano, con Luigi Dall’Igna e tutti i tecnici ha costruito una moto che ha aperto un ciclo“.

Sanchini si è poi sbilanciato, parlando di un ciclo che potrebbe durare per molti anni: “Di solito, i cicli, almeno 6-7-8 anni possono durare, per gli altri non è mai facile recuperare. Bastianini e Pecco sono forti, veloci e scorrevoli, ma con due modi di guidare molto differenti tra di loro. Si possono compensare, magari non sono amici come Pecco era con Miller, ma quando i due piloti rivali vogliono arrivare allo stesso punto, possono crescere insieme, come con Valentino Rossi e Lorenzo in Yamaha“.

L’ex rider è poi stato interpellato sulla difficile situazione delle case giapponesi, ovvero Honda e Yamaha, le quali hanno tanto terreno da recuperare: “Marquez e Quartararo sono venuti via arrabbiati dai test di Valencia. Fabio era molto deluso, ma anche io e Guido Meda in cabina speravamo in qualcosa di meglio. Fabio è un ragazzo eccezionale, volevamo vedere una Yamaha più competitiva, abbiamo subito visto la colonna delle velocità per valutare il nuovo motore, ma si è visto davvero poco. Il nuovo motorista che hanno preso sa fare bene il suo mestiere, non vogliono guasti o problemi. Durante l’inverno credo si siano tenuti sul sicuro, ma già in Malesia mi aspetto qualche passo in avanti“.

Sanchini ha poi parlato della delusione di Marc Marquez riguardo alla siutazione tecnica della sua squadra: “Honda potrebbe presentarsi in Malesia con tante moto diverse per accontentare Marquez, che negli ultimi tempi si è detto molto deluso delle prestazioni. Si sta allenando in un modo, in questi ultimi mesi, che mi ricorda il Marc di qualche anno fa, per questo credo che va tenuto d’occhio. Credo comunque che lui, Fabio ed i due della Ducati saranno i favoriti“.

L’ex pilota è stato poi interpellato sul discorso piloti italiani, visto che, a volte, è stato criticato dai fan per il sostegno ai nostri rider: “Valentino ci è mancato molto, ed era normale che, prima o poi, sarebbe arrivato il momento dell’addio. Tuttavia, credo sia normale tifare per le moto ed i piloti italiani, non ci vedo nulla di strano“.

Le parole di Sanchini sono assolutamente condivisibili, visto che l’Italia ha ritrovato una certa importanza nel mondo della MotoGP, con il titolo vinto dalla Ducati e di Bagnaia, un’accoppiata che ha segnato un trionfo storico, che meritava di essere celebrato anche di più.

La speranza è che questo dominio tricolore possa continuare, con anche Enea lì a giocarsela con il compagno di squadra. Per ricostruire l’entusiasmo che c’era per Valentino Rossi, ovviamente, ci vorrà molto tempo, ma come ha detto Luca Marini qualche giorno fa, prima o poi la transizione finirà e si tornerà al clima di prima.

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