Quanti cavalli ha una Moto2? Il dato è davvero incredibile

La Moto2 è una categoria in chiara ed evidente ascesa, ma non tutti sanno qual è la potenza di queste splendide due ruote e i loro cavalli.

Sono avvenuti tanti cambiamenti in questi ultimi anni nel mondo delle corse e il MotoMondiale indubbiamente ha subito delle variazioni davvero sostanziali, con la nascita della Moto2 che è stata una delle novità sicuramente più gradite dai tifosi.

Moto2 (LaPresse)
Moto2 (LaPresse)

Tutto quanto iniziò a cambiare dalla fine del 2001, l’ultimo anno della storia nel quale c’era la classica suddivisione delle tre classi nel MotoMondiale con Classe 125, 250 e 500, ma dal 2002 ecco la prima novità.

La Federazione aveva capito che c’era la possibilità di poter sfruttare sempre di più la crescita esponenziale dal punto di vista ingegneristico delle nuove motociclette e dunque non poteva essere solamente una 500 cc a essere la categoria dominante.

Da allora nacque la MotoGP, mentre rimase intatte ancora per qualche anno le due categorie secondarie, con la differenza che era diventata però insostenibile e il passaggio dalla classe 250 a quella regina era davvero troppo brusca.

Per questo motivo alla fine del 2009 si decise di potenziare anche le altre due categorie, con la 125 che divenne la Moto3 e soprattutto con la 250 che divenne una Moto2, una vettura di una potenza impensabile fino a poco tempo prima.

Infatti in un anno i piloti si sono ritrovati da una motocicletta con 250 cc a una con ben 600 cc e con un motore da 4 cilindri, una rivoluzione davvero sontuoso e che ha permesso così agli atleti di poter avvicinarsi più facilmente alla MotoGP.

L’unico fornitore di questo motore era la Honda e con i cavalli che in totale toccavano quota 130, anche se in realtà l’idea iniziale era quello di arrivare fino a 150, ma dal 2019 cambiò tutto.

Attualmente infatti le Moto2 sono dei mezzi che sono stati potenziati da un fantastico motore Triumph con il calo del numero dei cilindri da 4 a 3, ma con un leggero aumento dei cavalli, passando così da 130 a 140.

In questo modo abbiamo potuto assistere in questo decennio a una sensibile crescita per quanto riguarda le prestazioni e soprattutto i picchi di velocità che sono stati toccati hanno dato modo al grande pubblico di poter apprezzare sempre di più la categoria.

Si passa al motore Triumph: che miglioramenti ha portato in Moto2?

Ovviamente questo cambiamento è stato realizzato nell’ottica di poter migliorare sempre di più il mondo delle corse, con il Triumph che era già stato usato con grande successo della Triumph Street Triple RS.

Da un punto di vista delle prestazioni si è avuto un perfezionamento grazie alla modifica della testa del cilindro che ha permesso di poter inserire delle porte per l’ingresso e per il successivo scarico del gas, ottimizzandone il rendimento.

Sono stati completamente rivisitati anche l’albero del motore e soprattutto è stato dotato di nuovi pistoni che hanno permesso così alle moto di poter essere ancora più prestazionali.

I cilindri sono stati rivestiti addirittura con un alluminino in Nikasil, permettendo così di essere resistenti e di non dare praticamente nessuna possibilità di sorprese da un punto di vista dell’affidabilità.

Non appena c’è stato modo di passare a questo nuovo motore ecco che già nel 2019 il nostro Nicolò Bulega, a bordo della sua Kalex, ha avuto modo di poter stabilire il nuovo record della categoria.

Con un totale di ben 300,6 km/h si tratta di un risultato al quale nessuno avrebbe mai potuto ambire in passato e che ha polverizzato i precedenti primati della categoria, con il superamento di quota 300 che ha reso orgogliosa tutta la Triumph.

Ricordiamo come questi risultati vengano realizzati con delle moto davvero molto leggere, infatti per la Moto2 si parla di un peso complessivo, tra il mezzo e il pilota, che tocca solamente i 217 kg.

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