Toto Wolff team principal Ferrari? Arriva l’incredibile rivelazione

Dopo un iniziale silenzio, il boss Mercedes Wolff si esprime sull’addio di Binotto dalla guida della Ferrari a favore del francese Vasseur.

Non è stato in grado di mantenere la promessa che aveva fatto ai tifosi del Cavallino nel corso del campionato 2021, ovvero il ritorno sul tetto del mondo nella stagione del debutto della auto ad effetto suolo. Anche per questo  Binotto è saltato. Ciò significa che, per l’ennesima volta, l’anno prossimo il muretto Ferrari avrà un’anima nuova. Non più italiana, come ormai d’abitudine, bensì transalpina.

Il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Benedetto Vigna hanno voluto operare una mini-rivoluzione puntando su uno straniero. Direttamente dall’Alfa Romeo, che in realtà è la Sauber, arriverà Frederic Vasseur.

Toto Wolff e Mattia Binotto (ANSA)
Toto Wolff e Mattia Binotto (ANSA)

In tanto hanno espresso perplessità sulla scelta, trattandosi di un uomo che nel Circus ha raggiunto punto. Ma qual è il pensiero del capo della Mercedes Toto Wolff sul tema?

Con Mattia abbiamo avuto delle tensioni. Non è un segreto. Ma nel 2022 le avevamo superate. E’ chiaro che lui abbia subito un’enorme pressione“, si è aperto parlando al podcast Beyond The Grid. “Quando si firma per essere al vertice della Rossa è bene premunirsi di un ottimo contratto di uscita“, ha quindi ironizzato sulla facilità con cui i team principal dell’equipe italiana vengono silurati.

Forse è successo l’inevitabile. In generale ha retto più di quanto pensassi“, ha buttato lì criptico.

Wolff solidale con Binotto, le ragioni

Che il viennese fosse scettico circa le capacità dell’ingegnere nato a Losanna di svolgere un compito tanto impegnativo?  Non lo sappiamo. Di certo, il 50enne ha riconosciuto la durezza di quel lavoro. “Quando sei al timone della Scuderia, rappresenti un intero Paese. Ti esaltano e di buttano giù con brutalità”.

A rendere ancora più delicato il ruolo dirigenziale, la provenienza dallo Stivale del tecnico promosso a capo del garage. “Se vieni da fuori almeno non leggi le notizie. Chi è italiano è al centro dell’attenzione”, ha riflettuto.

Nelle scorse settimane avevano cominciato a circolare delle voci su un possibile approdo del 53enne alla Stella, magari nel reparto High Performance Powertrains di Brixworth. Una mera chiacchiera, stando alle parole del manager di Vienna che non potrà mai concretizzarsi. Il motivo? Troppe liti e incomprensioni tra i due per poter all’improvviso andare d’accordo e addirittura lavorare fianco a fianco.

Magari potrebbe trovare posto altrove, svolgendo un altro genere di funzione“, ha ipotizzato.

Passato un tratto di penna rossa sul nome dell’italo-elvetico, Toto ha poi svelato un retroscena personale. Lui stesso era stato contattato da Maranello per sostituire l’allora boss Stefano Domenicali.

Correva l’anno 2013 e lui semplicemente possedeva della quote della Williams. Poi però arrivò la chiamata di Stoccarda e il resto è storia. “Tutti mi dicono che sono bugiardo quando sostengo di aver rifiutato la Ferrari. Ma ancora oggi mi sembra un sogno che Daimler mi abbia voluto e mi abbia dato l’opportunità di diventare managing partner e co-azionista. E’ qualcosa di cui vado molto orgoglioso“, ha concluso ammettendo tuttavia che  avrebbe accettato le lusinghe del Bel Paese se solo fosse arrivata al suo tavolo una offerta analoga di quella della Germania.

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