Michael Schumacher, Corinna scalda i cuori dei ferraristi: nuove rivelazioni

La moglie di Schumacher torna a parlare del marito Michael, raccontando alcuni retroscena del periodo d’oro in Ferrari con Todt.

Dal 29 dicembre 2013, giorno del terribile incidente occorso a Schumacher sulle nevi di Meribel, pochissime volte la sua famiglia si è sbottonata circa le condizioni di salute del campione di Kerpen. Anzi, ha fatto quadro per proteggerlo il più possibile dalle incursioni dei media, spesso invadenti e pronti a tutto per uno scoop, basti pensare al famoso furto della cartella clinica nei momenti di massima esposizione della vicenda.

Pian piano però, qualcosa ha cominciato a filtrare, non sotto il profilo sanitario, ma in generale, complice anche l’approdo in F1 del figlio Mick, che ha di fatto ha riportato in auge il cognome.

Michael Schumacher (LaPresse Foto)
Michael Schumacher in epoca Ferrari (LaPresse Foto)

Di recente un bel documentario fatto dalla francese Canal + dal titolo “The Methode”, si è concentrato su una delle figure chiave della carriera di Michael, ovvero Jean Todt. Il manager che gli diede una mano a vincere i Mondiali con la Ferrari tra il 2000 e il 2004.

All’interno tanti i racconti che riguardano il tedesco e diverse incursioni della moglie Corinna che, senza problemi, si è aperta, narrando alcuni episodi curiosi di quegli anni. Anni che al solo pensiero solleticano un senso di nostalgia. Di un contesto ancora umano del motorsport ad alti livelli, che probabilmente non tornerà più.

Corinna Schumacher racconta il Michael della Ferrari

Nella sua narrazione, la donna, riavvolge il nastro riportando alla luce fatti accaduti nel lontano 1995, quando il marito dominava con la Benetton gestita da Flavio Briatore.

E’ ancora limpido nella mia mente quando mi chiese cosa ne pensassi di un suo eventuale passaggio a Maranello“, il suo commento. “Gli risposi che sarebbe stato grandioso“.

Poi la conoscenza con il dirigente transalpino, e un feeling immediato che si sarebbe rivelato piuttosto utile per il futuro.

“Lui è molto bravo a capire se di una persona ci si può fidare. E credo che con Jean, l’idea fosse già presente. Aveva detto infatti di voler lavorare con lui”, ha dichiarato dispiaciuta di non poter passare la parola al sette volte iridato per avere ulteriori dettagli sul primo avvicinamento.

Attualmente, Schumi vive in Svizzera ove è assistito costantemente da un’equipe medica. Solo un numero rispetto di ex colleghi e protagonisti dell’ambiente del Circus hanno diritto di ingresso. Uno dei fortunati è proprio il presidente della FIA uscente.

Michael è ancora molto presente nella mia vita e sempre lo sarà, non importa in quale situazione. L’interrogativo da porsi oggi, è come stare vicino a lui e alla sua famiglia nella forma migliore“, ha affermato il 76enne svelando poi di aver di recente frequentato un posto in cui era solito andare con il pilota.

Si tratta del Ristorante Montana. Quasi un rifugio a due passi dalla fabbrica del Cavallino, dove trovavano un po’ di pace dopo “l’assedio” dei tifosi.

C’erano sempre almeno 1500 fan che li seguivano quando si recavano qui“, ha rivelato il proprietario, ben felice di riaccogliere il francese.

Passando alle dolenti note, Corinna si è soffermata su una realtà. Quando Schumacher dominava tutti volevano essergli amici. Poi nel dolore in tanti sono spariti.

Jean è stato uno dei pochi a restare. Ed è bello pensare che sia sempre qua per noi. Quando qualcuno è al tuo fianco e fa qualcosa senza volere niente in cambio è un dono“, ha infine riconosciuto la 53enne.

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