Ferrari, arriva il consiglio sul team principal: c’è una “regola” da rispettare

La Ferrari deve scegliere in fretta il sostituto di Mattia Binotto, nella speranza che si torni a competere per il vertice. Ecco come fare.

Tempi duri in casa Ferrari, con il mondiale di F1 targato 2023 che inizia ad avvicinarsi. Dall’ultima tappa di Abu Dhabi sono trascorse ormai più di due settimane, ed il GP del Bahrain che aprirà la nuova stagione è distante meno di tre mesi. Ciò significa che il tempo stringe, e mentre la monoposto che verrà continua a crescere all’interno della Gestione Sportiva, John Elkann e Benedetto Vigna devono accelerare il processo di scelta del nuovo team principal.

Charles Leclerc (ANSA)
Charles Leclerc (ANSA)

La Scuderia modenese e Mattia Binotto si sono infatti separati dopo quattro anni di gestione fallimentare, in cui sono arrivate la miseria di sette vittorie conquistate, uno dei numeri più bassi per un team principal che ha guidato la squadra per così tante stagioni. Oltre agli scarsi risultati, nella decisione potrebbero aver pesato anche i pesanti danni d’immagine che questo gruppo di lavoro ha portato all’azienda, come le continue rotture dei motori ed i troppi errori strategici.

La Ferrari, nel corso degli ultimi anni, è diventata lo zimbello della F1, con continue sconfitte politiche e sportive che si sono alternate mentre Red Bull e Mercedes dominavano la scena. Con queste premesse, era impossibile pensare di non cambiare la guida, anche se c’è chi dice che si sia trattato di un grave errore.

Semmai, lo sbaglio sta nel non aver pensato ad un valido sostituto di Binotto in tempi passati, arrivando al cambio in corsa già preparati. Ora, invece, con meno di 90 giorni dall’inizio della stagione 2023, è una corsa contro il tempo per cercare di trovare un nuovo team principal, e le opzioni sul tavolo non entusiasmano.

Frederic Vasseur, il grande favorito sino a pochi giorni fa, sembra aver visto calare le proprie quotazioni, e negli ultimi giorni sono venuti fuori nomi di tutti i tipi. Partendo da Paul Hembery, si è poi parlato di Jonathan Giacobazzi, Monisha Kaltenborn, Antonello Coletta, Maurizio Arrivabene e, per ultimo, anche Gerhard Berger, che ha avuto esperienze manageriali in Toro Rosso tanti anni fa.

Per il momento però, nessuno dei nomi appena citati convince, ed è chiaro che ci si troverà davanti ad una seconda scelta. Dopo i pesanti rifiuti di Christian Horner ed Andreas Seidl, la Scuderia modenese si trova a fare i conti con una realtà molto difficile, e che non lascia ben sperare in chiave futura. Nelle ultime ore è arrivato anche una sorta di consiglio da parte della stampa italiana, la quale non ha dubbi sulla prima cosa che andrà fatta sotto la nuova gestione.

Ferrari, fondamentale separare i ruoli in futuro

La Ferrari di Mattia Binotto era in grande difficoltà anche per una motivazione più tecnica. Infatti, l’ingengere di Losanna, era contemporaneamente sia direttore tecnico che team principal, una cosa simile a quella che vide protagonista Colin Chapman ai tempi della Lotus.

Tuttavia, la F1 moderna è ben diversa, ed il capo della squadra ormai deve essere un politico o un manager, non certo un ingegnere. Il fallimento dell’epoca Binotto lo ha testimoniato una volta per tutte, ed anche la stampa italiana è concorde in questo senso, affermando che il nuovo team principal dovrà separare i vari ruoli.

La Gazzetta dello Sport” ha infatti parlato di un ritorno in Ferrari di Simone Resta per dirigere il reparto tecnico, il quale ha già lavorato con Charles Leclerc in Alfa Romeo Racing nella seconda parte del 2018. Con lui e Frederic Vasseur potrebbe ricrearsi l’ambiente ideale per il monegasco, quello della sua strepitosa stagione d’esordio in F1 nella quale portò il team di Himwil ad uno splendido sesto posto nel mondiale costruttori.

La Ferrari è ovviamente un discorso ben diverso rispetto a tutti gli altri team, anche perché nel reparto ingegneristico potrebbe crearsi un’altra guerra per il potere. Enrico Cardile e David Sanchez, i padri della monoposto appena andata in pensione, che aveva fatto sognare il popolo rosso ad inizio anno, sono a Maranello da tantissimi anni, e potrebbero ambire a quel ruolo per il 2023 ed il futuro in generale del team.

Ciò che è certo è che la situazione non è affatto chiara. Dalla Gestione Sportiva tutto tace per quanto riguarda il prossimo futuro, e non è da escludere che l’annuncio sul nuovo team principal avvenga dopo Natale, praticamente ad anno nuovo. Una cosa del genere capitò proprio nel gennaio del 2019, quando Binotto venne messo al posto di Maurizio Arrivabene, ad un mese dall’inizio dei test invernali. Prima di quella data c’è ancora qualche tempo, ma è bene dimezzare le tempistiche per arrivare più preparati.

Impostazioni privacy