Yamaha all’attacco della Ducati: messaggio per Valentino Rossi?

Il responsabile del team Yamaha Jarvis, mette in evidenza alcune debolezze della MotoGP di oggi. In particolare qualcosa gli dà fastidio.

Con soli cinque marchi ufficiali rimasti a contendersi la coppa in MotoGP, la rivalità si è fatta ancora più agguerrita. Di conseguenza, è normale che ognuno dei team presenti cerchi di mettere in difficoltà gli altri. E’ notizia di questi giorni che, Valentino Rossi, per il 2024 vorrebbe passare dalla Ducati alla Yamaha per quanto concerne l’equipe VR46. Per adesso però il brand nipponico andrà in griglia nel prossimo campionato con sole due moto.

Lin Jarvis (LaPresse Foto)
Il responsabile della Yamaha MotoGP Lin Jarvis (LaPresse Foto)

Qualcosa che un colosso del genere non  può accettare. E nemmeno uno sport che della pluralità delle forze in campo, dovrebbe farne una bandiera. E difatti, in occasione del meeting annuale Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM), il presidente Jorge Viegas ha reso noto che prossimamente ci saranno dei cambiamenti.

Il principale è quello che abbiamo detto. Ovvero che il Dottore schiererà lascerà la Desmosedici a favore della M1. Il fatto che nel 2023 sul bolide blu ci saranno solo Fabio Quartaro e Franco Morbidelli non fa bene alla categoria. Specialmente perché le Rosse di Borgo Panigale saranno ben 8, mentre Honda, KTM e Aprilia avranno garantiti i servigi di quattro centauri.

Yamaha teme una MotoGP a trazione Ducati

A godere in questo caso è solamente l’Italia, per fortuna nostra, La Casa di Noale, ad esempio, si è accaparrata la RNF, soffiandola a Yamaha, e questa affiderà a  Miguel Oliveira e Raul Fernandez la RS-GP appartenuta nel 2022 alla coppia Vinales-Espargaro. 

Ma com’è possibile che un costruttore tanto grande e importante, si sia fatto soffiare una squadra, da un brand di limitate capacità? La spiegazione, riportata da Motorsport.com, l’ha fornita il responsabile del box di Iwata Lin Jarvis.

Al termine del 2021, l’allora Sepang Racing Team aveva perso Petronas come title sponsor per il Mondiale successivo. A quel punto abbiamo dovuto rinnovare il contratto con loro, ma abbiamo preferito farlo soltanto per un anno, in quanto eravamo preoccupati per la sostenibilità finanziaria del progetto“, ha ammesso l’intoppo. Quello che ha provocato l’effetto domino.

L’atteggiamento competitivo e aggressivo, in senso buono, ovviamente, di Aprilia farà  il resto. Sulla scia dell’euforia e della fiducia di poter scalare lo schieramento, il produttore veneto ha azzardato facendo ad RNF un’offerta più allettante e soprattutto su un più lungo periodo.

Al di là di questi scivoloni di mercato, a non andare giù al manager britannico è la presenza massiccia di Ducati. Troppe a suo avviso. Un danno, sempre per lui, all’intero movimento. In questo pericolosamente verso un monomarca.

A spaventarlo anche l’aut aut del Diablo, stanco di non essere ascoltato dai piani alti e probabilmente anche da uno sviluppo del mezzo, ridotto a due soli corridori. Uno stato di cose che di certo non aiuta né in azione, né in reazione.

Il nostro obiettivo è riavere almeno quattro moto presenti”, ha asserito il managing director inglese, facendo intendere di essere già in trattativa con qualcuno, molto probabilmente, come detto, con l’asso di Tavullia. “Adesso resta da vedere se riusciremo a superare gli ostacoli“.

Impostazioni privacy