Perché Leclerc viene chiamato “il predestinato”? Svelato il mistero

Spesso in F1 i grandi campioni hanno dei soprannomi. Tra questi anche Leclerc definito “Predestinato”. Ma per quale motivo?

Prima ancora di arrivare in Ferrari, quando era semplicemente un membro dell’Academy, nonché portacolori della Sauber Alfa Romeo, Charles Leclerc godeva già di un nomignolo. Un privilegio che solitamente spetta ai big. Ma lui, giovane e con ancora un curriculum da costrutire in F1, già poteva vantarsi di averlo.

Il pilota Ferrari Charles Leclerc (Ansa Foto)

“Il Predestinato”, hanno presto cominciato a chiamarlo. E il monegasco ne fu subito ben felice, anche se si trattava di mettersi sulle spalle un destino da vincente a tutti i costi. Per quanto ci riguarda noi siamo dello stesso avviso dell’ex presidente del Cavallino Luca Cordero di Montezemolo,  secondo cui un simile appellativo porti più sfortuna che altro, ma se l’interessato è contento così, siamo contenti pure noi.

Perché Leclerc è chiamato Predestinato

Mentre il compagno di box Carlos Sainz viene da alcuni chiamato “Chilli” e da altri “Smooth Operator”, per via del modo di festeggiare ai tempi della McLaren, per quanto concerne il 25enne, di nome ne esiste soltanto uno ed  è stato coniato dal commentatore delle gare per Sky Italia Carlo Vanzini.

Ma per quale motivo il telecronista ha deciso di identificarlo in questa maniera? La risposta l’ha fornita lui stesso a Ferrari News.

Dopo la sua vittoria di Monza 2019 è diventato molto popolare come sorpannome, ma in realtà io lo avevo già chiamato così nel precedente successo a Spa, o ancor prima quando correva con i colori del Biscione“, le sue parole.

Tutto è partito da un incontro che ci fu quando lui aveva 15 anni. Lo portarono nei nostri studi per prendere dimestichezza con i media. Ci fu un meeting e simulammo una conferenza stampa. Allora io gli chiesi:Oggi partirai dalla pole, ma il suo collega di marca sta lottando per il titolo. Come affronterai la corsa?“.

“E lui replicò: “Io gareggio per vincere“, prosegue il racconto di quella giornata. “Allora ci sedemmo per trovare assieme delle risposte più diplomatiche, sul tipo “Mi focalizzerò sul mio gran premio, ma in caso di necessità aiuterò il team“.

E proprio in questo frangente emerse il carattere determinato del figlio del Principato. “Finito tutto, tornò da me e mi fece l’osservazione che la domanda era fondamentalmente sbagliata, perché nessun team-mate sarebbe stato in grado di battersi per il Mondiale al suo posto“.

Un teenager dalle idee chiare, insomma, che fece capire all’ex sciatore di trovarsi di fronte un ragazzino con le stimmate del campione. Ed effettivamente dal suo esordio, solo nel 2021 il suo vicino di garage è stato in grado di fare meglio. Questo perché la SF-21 si adattava di più alle caratteristiche del madrileno.

Nell’anna appena trascorsa, invece, Charles è stato l’unico in grado di dare fastidio al dominato Max Verstappen, portandosi a casa tre successi: in Bahrain, in Australia e in Austria nella patria della Red Bull. Non bastasse, in lizza per la piazza d’onore assieme a Sergio Perez, grazie ad un’ottima performance nel round finale degli Emirati, ha beffato il messicano d è riuscito a spezzare la potenziale doppietta energetica. Un primo passo, verso il sigillo che attende assieme ai tifosi della Rossa.

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