Marc Marquez, bordata alla Honda: la frase che farà discutere

In una intervista Marquez è tornato a parlare della moto di quest’anno e non ha risparmiato una nuova critica alla Honda.

Per la Honda il Mondiale MotoGP 2022 si è chiuso senza nessuna vittoria e con una classifica davvero impietosa. Mai cosi male da tanto tempo la casa giapponese, che sicuramente ha patito ancora una volta la mancanza per diverso tempo del suo pilota di punta, Marc Marquez, che quest’anno ha affrontato di nuovo il problema della diplopia ma soprattutto una nuova operazione al braccio destro infortunatosi a Jerez 2020 ma che stavolta pare davvero aver risolto definitivamente la questione. Infatti l’iberico ora riesce finalmente a guidare la moto senza grossi patemi e questo inverno potrà lavorare duro sulla parte fisica per farsi trovare al via del prossimo Mondiale in una forma perfetta, come non accadeva da tempo.

Marc Marquez (ANSA)
MotoGP, Marc Marquez (ANSA)

Di sicuro non ha pagato la scelta della Honda di affidarsi completamente a un pilota per lo sviluppo della propria moto. Infatti quando tutto è andato liscio, i risultati si sono visti ma appena ci sono stati problemi fisici ecco emergere in tutta la sua gravità la scelta strategica della casa nipponica, che ora pare aver deciso di cambiare strategia e rendere la moto più adatta a tutti i suoi piloti, che parteciperanno insieme alla “creazione” del nuovo mezzo.

Ed è proprio per questo ha rinnovato il 50% dei suoi piloti con l’arrivo di Joan Mir nel team ufficiale Repsol e Alex Rins in quello LCR, per avere uno sviluppo della RC213V 2023 migliore rispetto al passato grazie al feedback di altri due campioni. Finora infatti i consigli di Pol Espargarò e Alex Marquez non erano serviti a un vero cambio di rotta, ma stavolta si spera di sì.

Marquez, che botta alla Honda

A dire il vero però Marc Marquez in una recente intervista ha smentito le voci di una Honda adatta solo a lui negli ultimi anni, ma che hanno contribuito tutti i suoi piloti a svilupparla. Anche se poi alla fine si smentisce: “La Honda non si fa guidare da un solo commento, li raccoglie tutti e alla fine quello che pesa di più è quello che va più veloce“. In pratica l’evoluzione futura della RC213V dipenderà dal pilota che otterrà i migliori risultati per tutto il 2023, e finora di solito era, guarda un po’, proprio Marc. “Se vado più veloce sarò io, se l’anno prossimo toccherà Joan, poi Joan, o Rins, che ha anche un contratto factory”, ha tenuto a precisare il campione di Cervera.

Il numero 93 poi è tornato ad analizzare anche la moto di quest’anno, che in teoria era stata costruita per renderla più adatta alle sue caratteristiche: “In teoria, la moto in stile Marc Marquez era quella fino al 2021. Quella di quest’anno era una moto a tutto tondo, in teoria, è stato un cambiamento molto grande, era una moto su cui ho dato pochissimi feedback, perché nel 2020 e nel 2021 ho potuto gareggiare poco e si basavano sui feedback di un altro pilota”.

Tuttavia, come si è visto alla fine di ogni Gran Premio, la RC213V 2022 non è stata competitiva nelle mani di nessuno, e solo Marquez ha saputo brillare nell’ultima parte di stagione, quando dopo i test a cui ha partecipato a Misano ha contribuito a cambiare qualcosa a livello di telaio e forcellone. Quindi la Honda quest’anno non sarà stata una moto disegnata per lui, ma neanche per gli altri. Ed è un vero guaio, tanto che lo spagnolo ha anche detto polemicamente: “Non è stata una moto fatta su misura per me ma nemmeno una moto per tutti, ed è anche costata molto. Ecco dove con Honda dobbiamo vedere come essere migliori e più costanti”.

Certo è che l’ultimo test a Valencia non ha soddisfatto Marquez, che ha detto chiaramente che così per ora non si può lottare per il Mondiale come vorrebbe. E la conferma dei problemi Honda è arrivata anche dai box del team. Stavolta però Marc spera in un’annata migliore, proprio perché al suo fianco avrà due piloti come Mir e Rins che potranno dare un feedback importante. “Sarà una squadra molto completa. Mir è sempre stato veloce con tutte le moto. Certo, io mi concentrerò sul mio lato del box per dare il 100%. Se cresce della sana competitività, cresce anche il livello del box e arrivano i risultati”.

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