Il figlio d’arte del Matador e Charles Leclerc hanno fatto quadrato intorno all’ingegnere di Losanna. Il messaggio lanciato da Sainz è inequivocabile.
Carlos Sainz non ha nessuna intenzione di creare ulteriori speculazioni su un ipotetico addio di Mattia Binotto. Quest’ultimo ha vissuto un momento complesso, dopo aver fatto molti proclami sulla stagione in corso, ma allo stesso tempo è un punto fermo della Scuderia da oltre 25 anni. Non è una situazione facile, ma lo spagnolo ha predicato calma. L’ultima tappa di Abu Dhabi rappresenterà anche l’ultima chiamata per il madrileno per schiodarsi dalla sesta piazza.
Dopo aver chiuso al quinto posto nel 2021, anche davanti a Charles Leclerc, il #55 è regredito in termini di costanza di performance ed è scivolato al sesto posto della graduatoria. Con ancora 25 punti a disposizione più 1 punticino extra per il giro più veloce in gara, Sainz si augura un finale all’altezza degli altri top driver. I piloti di Red Bull Racing sono, nettamente, avanti. Russell ed Hamilton hanno acquisito un vantaggio, marcando la prima doppietta stagionale ad Interlagos. Lo spagnolo ha bisogno di una grande prestazione ad Abu Dhabi, ma non sarà facile a causa dei numerosi problemi della Rossa. Inoltre, la Scuderia non ha mai vinto un GP sin da quando è stato inaugurato il tracciato arabo. Ecco gli orari dell’ultimo Gran Premio, non perdetevi nemmeno una sessione.
Sainz ha chiarito, in una interessante intervista al Corriere, diverse questioni spinose. “Non sono mai stato trattato come un secondo pilota, non lo meriterei. Sarei potuto diventarlo dopo la prima parte di stagione ma ho reagito, ho dovuto cambiare modo di guidare. Con Binotto c’è un rapporto speciale – ha analizzato lo spagnolo – Senza rumor e voci non sarebbe la Ferrari. Esisteranno sempre, noi siamo tranquilli. Magari qui facciamo doppietta e poi tutto sarà dimenticato”. Idee molto chiare in vista dell’ultima sfida, ma anche una discreta bordata ai suoi detrattori. Dopo una prima parte di campionato dove è stato surclassato dal compagno, Sainz ha alzato l’asticella, trovando un buon feeling con la wing car.
Sainz, parole al miele per Binotto
Il pilota spagnolo ha assicurato che supporterà Charles Leclerc. “Sono un uomo squadra e non ho mai avuto problemi ad aiutare un compagno di squadra – ha ammesso l’ex driver della McLaren – Il primo (anno, ndr) mi sono sentito subito a casa e si è visto. Il secondo è stato più duro soprattutto all’inizio, poi sono migliorato e sto chiudendo la stagione a un livello alto. Però ancora non riesco a guidare in maniera naturale questa macchina. Non è fatta per il mio stile di guida. Ma sono orgoglioso di essermi adattato, sarebbe stato facile mollare e puntare sul 2023”.
In questa annata, nonostante i problemi di adattamento, si è tolto una bella soddisfazione. “La vittoria a Silverstone, la prima in F1. Ma anche la doppietta in Bahrein: mai visto una squadra così felice, quella gioia collettiva mi resterà per sempre in testa. Ci metto anche la pole di Austin”, ha ricordato i suoi momenti migliori. In ottica 2023 gli obiettivi saranno ben diversi. La Rossa non si può permettere un altro anno di alti e bassi, surclassata dalla Red Bull Racing. “Siamo capaci di essere ancora più felici, ma dobbiamo crescere in alcuni aspetti. Concretizzare il risultato alla domenica avendo una monoposto più competitiva rispetto alle qualifiche. Concentrarci sulle partenze dove fatichiamo, sulla gestione delle gomme. Migliorare gli sviluppi”.
Nel corso dell’anno le rivali hanno portato degli aggiornamenti che hanno stravolto le gerarchie. La Mercedes, anche grazie alla direttiva 39, è tornata a lottare per la vittoria e per la seconda piazza nei costruttori, mentre la Red Bull Racing ha colto ben 14 trionfi con Verstappen e 2 con Perez. L’obiettivo di Sainz è vincere il Mondiale con la Rossa. “Sono venuto qui per questo – in merito al rapporto con Leclerc il #55 ha spiegato – c’è competizione. Ma il rispetto e l’ammirazione dell’uno nei confronti dell’altro sono talmente alti che non abbiamo mai avuto frizioni o problemi. Anche con un’auto competitiva. È uno dei migliori compagni che ho avuto”.
Leclerc ha avuto un approccio positivo immediato al volante della F1-75. “Tutto ciò che prima mi veniva naturale mi rendeva più lento. Ho dovuto reinventarmi e cambiare tutto: frenata, entrata e uscita in curva. È la prima volta che capita, mi ha dato fastidio che sia successo nell’anno in cui avevo una monoposto veloce. Sappiamo imparare dagli errori, in gara e nello sviluppo. Da quando sono alla Ferrari ho sempre visto progressi, se ci poniamo un obiettivo lo realizziamo”.
Sin qui la Rossa ha sempre patito l’apertura del ciclo vincente di un altro team rivale. Dopo la Mercedes, sembra il turno della Red Bull Racing. Il problema a Maranello non sarebbe il team principal, anche secondo l’opinione di Sainz. “Rapporto con Binotto? Ottimo. Lo ringrazierò sempre per avermi scelto e per essersi fidato. È stato il primo di una grande squadra a credere in me, Mattia sarà sempre speciale per me”. Parole importanti, dopo quelle pronunciate da Leclerc in conferenza stampa. I due “Carli” stanno proteggendo l’ingegnere di Losanna, ma basterà per salvargli il posto?