Volvo 240 nel bosco distrutta: il lavaggio cambia tutto (VIDEO)

Cosa può succedere ad una macchina abbandonata per 15 anni tra gli alberi di un bosco? Ecco la scoperta su una Volvo 240 del 1991.

Immaginate di camminare tra i boschi e all’improvviso imbattervi in una Volvo 240 Wagon. Questo è ciò che è successo a un certo Matt che ha deciso di affidarsi a Larry Kosilla della AMMO NYC, noto per le sue capacità di ridare vita a vecchi veicoli dimenticati nel nulla.

Volvo Logo (Ansa Foto)
Volvo Logo (Ansa Foto)

Recatosi sul posto, l’uomo ha trovato la macchina in condizioni pessime. Sporca, con il parabrezza danneggiato, ricoperta di fango, fogliame, ragnatele ed escrementi di roditori. Qualcosa di davvero scoraggiante anche per chi è abituato a fare miracoli. Grazie all’intervento di Rebulid Rescue, però, è stato possibile ripulirla completamente, inoltre è stato revisionato il motore, fermo da una quindicina d’anni.  Da quanto si può apprendere dal video l’impresa è stata complicata, ma alla fine ha dato buoni risultati e il prossimo obiettivo è riportare la vettura storica a prendere parte magari a qualche rally.

Volvo 240, cenni di storia

Lanciato al termine del 1974 questo modello rappresentava la versione a quattro cilindri e con allestimento in versione più semplice della 260. Il frontale aveva un design più lineare e meno ambizioso di quello della sei cilindri, inoltre i propulsori erano i medesimi dell’ultimo sviluppo della 140.

In Italia, dove le 2 litri erano penalizzate dal fisco, le 240 avevano mantenuto la cilindrata di 1986 cm³, al contrario in altri mercati era stata aumentata a 2127 cm³. L’alimentazione a iniezione venne dedicata alle più rifinite GL disponibili solo come berline quattro porte,  mentre sul nostro territorio non arrivò mai la  2 porte 242.

La station wagon conservò il nome 245 e riscosse un grande successo da noi e nel resto del mondo grazie all’importante spazio nel bagagliaio. Dai dati a disposizione si stima che circa un terzo delle Serie 200 vendute aveva appunto una carrozzeria “famigliare”. Senza contare che nel vano di carico potevano essere inseriti due sedili contromarcia, aumentando a sette i posti, equipaggiati tutti con cinture a tre punti. E vi era una struttura rinforzata del vano bagagli in modo da proteggere gli occupanti in caso di collisione.

Volvo 240 anche in stile USA

Nel 1979, la 240 subì un piccolo ritocco e alla gamma venne aggiunta una versione diesel, con un sei cilindri Volkswagen da 82cv. A fine 1980 furono invece rivisti il frontale, i paraurti e gli interni, con la plancia strumenti più confortevole. Il motore due litri aspirato venne invece potenziato a 106  cv. La lunghezza grazie al nuovo paraurti fu diminuita per scendere a 4,79 metri.

Nel 1983 la denominazione del veicolo venne abbreviata in 240, sia per quanto concerne la berlina, sia per la station wagon. Nel 1986 venne ancora una volta ammodernato il frontale e dato un nuovo look al lamierato alla base del parabrezza. Operazioni di maquillage interessarono pure gli interni, i finestrini e i profili laterali.

Rimanendo nella serie 240,  ma nello specifico sul modello 245 T, degno di nota è l’utilizzo del pianale ideato per la Limousine 264 TE, che lo rese ideale per i trasferimenti dall’aeroporto in città. Nel 1989 una nuova azione di semplificazione. Poi la produzione cesserà definitivamente nel 1993.

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