Ferrari F1-75, svelati dettagli scabrosi: ecco cosa c’è “sotto” la Rossa

L’introduzione dell’effetto suolo ha rivoluzionato l’approccio aerodinamico delle monoposto di F1. Ecco cosa ha cambiato la Ferrari.

Con l’abbassamento dell’altezza da terra per dare vita  al cosiddetto effetto suolo, le monoposto di F1 del 2022 hanno cominciato a patire il porpoising, quel vistoso saltellamento che tanto fastidio ha provocato alla schiena dei piloti, specialmente dei portacolori Mercedes.

Charles Leclerc, Ferrari (Ansa Foto)
Charles Leclerc, Ferrari (Ansa Foto)

Alcuni team sono riusciti in fretta a trovare una soluzione, altri un po’ meno. E tra le scuderie più brave a limitare i danni non si può non nominare la Ferrari che, nel giro di poche gare è stata capace di quasi azzerrare la problematica, confermando la bontà del progetto, in particolare per quanto concerne il downforce, la trazione in uscita dalle curve e l’usura delle gomme. Unico punto debole ancora rilevante è l’alto livello di drag.

I segreti della Ferrari F1-75

Per capire un po’ di più la natura di questa vettura tanto performante e lontana dalle ultime due sorelle zoppicanti, i fotografi del Circus si sono affidati ad un attimo fugace. Quello verificatosi dopo l’incidente di Charles Leclerc al Paul Ricard. Allora l’auto è stata sollevata dalla gru per essere posizionata sul carroattrezzi ed è lì che i flash si sono sprecati.

Come si può nota sono stati modificati i condotti dell’aria e un tempo sinuosi e invece adesso gradinati. I quattro deflettori verticali sono stati spostati in avanti e i generatori di vortici posizionati più indietro rispetto al profilo del sottovettura.

Vortici artificali sono provocati da pinne affilate, inserite per impedire il passaggio dei flussi a lato. Due pinne più strette, in linea con le disposizioni del regolamento, sono poste nella parte posteriore dei veicolo e svolgono la medesima funzione di quelli più grandi. Sulla F1-75 di Le Castellet questi ultimi sono apparsi più larghi e curvi.

I ritocchi più importanti si sono però concentrati attorno all’area del plank. I flussi d’aria sono convogliati verso la sezione più bassa della macchina. Il sottoscocca è stato ridimensionato nella zona centrale.  Un gradino si può notare dall’esterno nell’area frontale. Mentre nel vecchio modello una rientranza era presente nel punto di convergenza del sottoscocca.

La zona centrale del fondo è più appuntita rispetto a prima. Questo dettaglio potrebbe essere stato inserito per agevolare il flusso dell’aria verso il diffuso. In generale, secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, nella fattispecie da Auto Motor und Sport, il sottostocca è molto più ricco di peculiarità, nonché potrebbe essere definito più elegante nella comparazione con quello frastagliato della Red Bull, oggi in vetta al campionato in entrambe le classifiche.

Le sue linee più semplici, potrebbero condurre altre scuderie a rivedere il proprio disegno e ad avvicinarsi a quello del Cavallino, se non nel breve termine, dato che un lavoro del genere costringe ad un forte impiego di risorse finanziarie, nonché di tempo, almeno in ottica 2023.

D’altronde nella primissima parte della stagione il bolide di Maranello aveva dato l’idea di essere il più competitivo ed efficace. Peccato che il grande impegno indirizzato alla velocità abbia compromesso l’affidabilità.

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