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Formula 1

Red Bull, cosa è successo ad Imola? Ecco perché la RB18 è rinata

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Giovanni Messi

La Red Bull ha risolto molti dei suoi guai di gioventù con le novità tecniche introdotte ad Imola. Ecco cosa ha fatto la differenza.

In casa Red Bull può esserci grande soddisfazione per quanto fatto ad Imola. Il team di Milton Keynes ha portato a casa 58 punti su 59 disponibili in questo week-end, dal momento che Max Verstappen ha vinto la Sprint Race, la gara domenicale con tanto di giro veloce, e Sergio Perez ha concluso al secondo posto il Gran Premio finendo terzo nella “garetta” del sabato.

Red Bull RB18 (LaPresse)

Se il messicano avesse superato la Ferrari di Charles Leclerc nei giri conclusivi del sabato, gli anglo-austriaci avrebbe fatto il massimo. Probabilmente, nessuno si sarebbe aspettato un dominio così netto della RB18, visto che si trattava anche di una pista teoricamente favorevole alla Scuderia modenese.

La Red Bull ha ribaltato una situazione difficile dopo le prime tre gare, che la vedeva addirittura alle spalle della Mercedes sia nella classifica piloti che in quella costruttori. In quest’ultima, il ritardo dalla Ferrari era di ben 49 punti, che ora si è ridotto a sole 11 lunghezze (124 contro 113).

In graduatoria piloti, Verstappen è salito al secondo posto, portandosi a -27 da Leclerc (86 a 59). Prima del Gran Premio dell’Emilia Romagna e del Made in Italy, tra i due giovani fenomeni c’erano ben 46 punti. In tutto ciò ha influito anche il week-end storto della Ferrari, che pur non avendo la macchina per vincere ha gettato al vento tanti punti pesanti.

Carlos Sainz si è dovuto ritirare a causa del tamponamento subito al Tamburello dalla McLaren di Daniel Ricciardo, fermandosi per la seconda gara consecutiva dopo poche centinaia di metri. Leclerc, dal canto suo, aveva in mano una seconda posizione certa, ma nel tentativo di scavalcare Perez ha toccato il muro della Variante Alta, chiudendo con una mesta sesta piazza.

La RB18 era superiore ad Imola, ma non avrebbe recuperato così tanto senza gli scivoloni della Rossa. Ma come ha fatto la monoposto di Adrian Newey ad azzerare il gap tecnico dalla rivale in due settimane, superandola in termini prestazionali? Ora cercheremo di capire cosa ha fatto la differenza.

Red Bull, ecco i segreti della RB18 ad Imola

Come era stato annunciato da tempo, la Red Bull si è presentata ad Imola con alcuni sviluppi, che hanno fruttato una diminuzione del peso pari a circa 4 kg. Uno dei grandi problemi di questa monoposto era proprio il peso eccessivo, che era corrispondente a circa 813 kg, contro il minimo imposto dalla FIA per queste vetture ad effetto suolo che è di 798.

Tra le novità introdotte spicca un fondo non del tutto nuovo, ma realizzato con materiali più leggeri rispetto a quelli utilizzati in precedenza. Nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport“, è stata effettuata un’analisi sui segreti che hanno consentito alla Red Bull di passare in testa anche a livello prestazionale.

I tecnici diretti da Newey sono stati in grado di raggiungere questo obiettivo come se fosse stato implementato un sistema che connette la dinamica della sospensione posteriore a quella anteriore”.

“Si tratta di una gestione molto precisa e nello stesso tempo delicata, che in caso di regolazioni errate porta come conseguenza la difficile gestione delle gomme tra avantreno e retrotreno, come accaduto in Australia, ma quando è corretta, pone la monoposto in una condizione di equilibrio e stabilità ineguagliabili il bilanciamento aerodinamico ottenuto tra avantreno e retrotreno ha reso la RB18 perfettamente neutra, ovvero né sottosterzante in ingresso di curva né sovrasterzante in uscita“.

L’assetto e le temperature basse sono gli elementi che hanno esaltato la RB18 ad Imola, che grazie a quegli sviluppi portati ha potuto ottimizzare un potenziale che sin qui era rimasto nascosto. Il porpoising non sembra essere un problema per questa vettura, che sfrutta così alla perfezione la sua grande efficienza aerodinamica. I risultati sono confermati dalle alte velocità nei rettilinei e nelle curve ad alta percorrenza, di cui Imola è disposta.

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Giovanni Messi
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