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Formula 1

Michael Schumacher, Mattia Binotto rivela un retroscena: tifosi commossi

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Giovanni Messi

La carriera di Mattia Binotto in Ferrari è iniziata molti anni fa. Il team principal lavorava a Maranello durante l’era di Michael Schumacher.

Mattia Binotto e Michael Schumacher hanno lavorato a lungo insieme in Ferrari. Il Kaiser di Kerpen giunse a Maranello alla fine del 1995, dopo aver dominato due campionati a bordo della Benetton di Flavio Briatore. Le sue prestazioni sensazionali, che permisero a una piccola squadra di battere un colosso come la Williams, convinsero Luca Cordero di Montezemolo ed il suo entourage a portarlo in Italia.

Michael Schumacher (ANSA)

Nonostante l’ingente spesa di denaro per accaparrarselo, nessuno se ne sarebbe pentito. In pochi anni, Michael diede il via ad una serie di successi senza precedenti, che lo rese a lungo il più grande di tutti i tempi. Nel frattempo, anche Binotto era arrivato alla Ferrari, precisamente nel 1995 come ingegnere motorista, subito dopo essersi laureato in ingegneria meccanica al politecnico di Losanna.

Dal 1997 al 2003 ha continuato a lavorare come motorista, partecipando alla strepitosa serie di successi di Michael Schumacher che aveva posto fine al digiuno di vittorie della Ferrari che ormai durava da troppo tempo. Divenuto ingegnere dei motori da gara nel 2004, nel 2007 ha assunto il ruolo di capo ingegnere, corse e montaggio e nel 2009 quello di responsabile delle operazioni motore e KERS con Paolo Martinelli, poi vicedirettore motore ed elettronica con Luca Marmorini ed infine direttore del reparto power unit nel 2014, dopo l’arrivo di Sergio Marchionne.

Chiunque abbia lavorato con Schumacher, afferma di aver imparato qualcosa con lui, e non potrebbe essere altrimenti. Il pilota tedesco portò a Maranello una mentalità che da troppi anni era evaporata, e la cosa si tramutava in risultati scadenti: come ricorderete, l’ultimo mondiale prima di quello del 2000 risaliva al 1979 con Jody Scheckter, un’eternità per un marchio blasonato come quello del Cavallino. A risolvere la situazione ci pensò Michael, che in pochi anni rese la Ferrari un’eccellenza mondiale anche in F1.

Michael Schumacher, ecco le parole di Mattia Binotto

Mattia Binotto e Michael Schumacher hanno condiviso molto insieme, facendo parte della stessa squadra per circa un decennio, costellato di molti successi e qualche delusione. C’è da dire che il periodo in cui il Kaiser ha gareggiato con la Ferrari fu quello dove la Rossa si dimostrò la più affidabile del lotto, anche se in Giappone, nel 2006, la rottura del propulsore costò il mondiale al sette volte iridato.

Intervistato dalla “Bild“, l’attuale team principal del Cavallino ha parlato proprio di come fosse lavorare con uno come Michael Schumacher: “Con Schumacher abbiamo passato un periodo davvero fantastico, oserei dire incredibile. Sono davvero orgoglioso di averne fatto parte. E non solo: ho imparato molto da lui. Ho preso da Michael la mentalità vincente e la capacità di essere un leader. Non dimenticherò mai i suoi insegnamenti“.

Attualmente, Binotto ha bisogno di mettere in pratica tali insegnamenti, ritrovandosi al vertice assoluto del Circus per la prima volta dal suo arrivo. Charles Leclerc arriva in Australia da leader del mondiale piloti, seguito da Carlos Sainz e dalla Red Bull di Max Verstappen. Lo spagnolo deve tenere dietro l’olandese, che viene da una vittoria rigeneratrice a Jeddah dopo il clamoroso ritiro del Bahrain.

Domenica si correrà a Melbourne, tappa che manca nel calendario dal marzo del 2019. Si trattò della prima gara di Binotto come team principal, e tutti ricorderete la sua faccia deluso al termine delle qualifiche quando Sebastian Vettel si beccò sette decimi dalle Mercedes. Non c’è dubbio sul fatto che i suoi primi tre anni come leader del Cavallino siano stati a dir poco terribili, ma che il duro lavoro fatto sull’auto per i nuovi regolamenti stia adesso portando i suoi frutti. Ed i tifosi possono finalmente sognare in grande.

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Giovanni Messi
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