Malgrado abbia sposato in pieno l’atteggiamento cauto della Mercedes, Russell pare non essere del tutto d’accordo sul valore dei rivali.
Se il suo compagno di box Lewis Hamilton ha sentenziato che la Ferrari di oggi può vincere da subito, George Russell è apparso più titubante, con meno certezze. E’ chiaro che entrambi stanno bluffando in merito al giudizio della loro W13, definita dal “buon potenziale, ma non abbastanza da imporsi immediatamente“, e c’è da credere, invece che quando sarà il momento giusto, ovvero qualifiche e gara, fra pochi giorni in Bahrain, entrambi saranno lì a dare battaglia nelle prime posizioni.
Perché, pur trattandosi di un progetto nuovo, è difficile che la Mercedes lo abbia sbagliato in maniera tale da azzerare il proprio vantaggio.
Nell’ultima giornata di test a disposizione sul circuito di Sakhir, il team tedesco si è concentrato sulle gomme e sulla ricerca di una soluzione per il fastidioso porposing che potrebbe creare qualche problema a chi è al volante, e come ha dichiarato l’ex Williams tutto è andato via liscio.
“Siamo riusciti a completare il programma senza riscontrare noie sul fronte affidabilità“, la sua analisi.
Rivelando di aver provato a spingere e spremere al limite la vettura, il pilota di King’s Lynn ha indicato nei sobbalzi un intoppo secondario rispetto a quanto notato più in generale.
“Il confort non mi interessa. Ciò che mi preme sono le prestazioni“, ha sostenuto il #63. “Al momento sembriamo essere un passo indietro rispetto ai nostri avversari e abbiamo un sacco di lavoro da fare“.
Allarmismo vero o presunto lo si scoprirà a breve. Di sicuro per il 24enne la Rossa e la Red Bull non sono messe così bene da stracciare tutti sul Golfo.
“Non sono loro ad essere avanti, siamo noi leggermente più in difficoltà“, ha provato a guardare la narrazione dell’inverno del Circus da un’altra prospettiva.
Tornando al fenomeno del saltellamento, per Russell ancora non è stata trovata una quadra. I rimbalzi, non permetterebbero alla macchina di esprimersi al meglio e questo potrebbe influenzare l’esito almeno dei round iniziali. “La performance c’è da qualche parte, va soltanto individuata. Tuttavia non è qualcosa che si può risolvere nel giro di poco tempo“, la sua chiosa.
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