La Ferrari tira un sospiro di sollievo. Al termine dei test di Barcellona, il boss Binotto si dice soddisfatto, ma con qualche interrogativo.
Rispetto ai recenti inverni qualcosa è cambiato a Maranello. L’atmosfera è più rilassata e c’è maggiore ottimismo. La ragione sta nella risposta ottenuta da Leclerc e Sainz sulla distanza e soprattutto con gomme dure nel corso dei primi tre giorni di test disputati sul Circuit de Catalunya.
Malgrado i piloti si siano tenuti ben lontani dai proclami anche per non creare pericolose attese, il responsabile della scuderia Mattia Binotto non ha temuto di definirsi soddisfatto della prestazione osservata e dalla comparazione dei dati tra pista e galleria del vento.
“Per noi era importante macinare chilometri e raccogliere più informazioni possibile, per cui siamo contenti“, ha dichiarato a Motorsport.com l’ingegnere italo-svizzero. “Ora torneremo in fabbrica e cercheremo di ottimizzare la monoposto in vista del Bahrain”.
L’aver completato il programma previsto senza incontrare intoppi ha certamente messo di buon umore il team italiano che però non vuole dipingersi come nuovo favorito.
“Non credo che il nostro ritmo sia stato così forte“, ha cercato di allontanare i riflettori dalla Rossa il 52enne, sottolineando come i veri valori in campo si capiranno soltanto in qualifica e in gara. “In quel frangente credo che vedremo un gruppo più compatto“, ha aggiunto.
Convinto che a Sakhir, la prossima settimana, le auto saranno abbastanza diverse da quelle che abbiamo osservato in azione a Barcellona, il dirigente ha altresì sostenuto che anche le potenzialità delle squadre verranno maggiormente a galla.
“Per quanto ci riguarda siamo ancora lontani dalle nostre migliori performance, non solo a causa del carico di carburante utilizzato e dei settaggi di motore, ma in generale per la modalità di utilizzo della macchina“, ha poi ammesso facendo intendere che c’è ancora qualcosa nel taschino da tirare fuori.
Infine, sulla cancellazione del GP di Russia previsto per il 25 settembre e sugli sponsor di quella nazione presenti sulla carrozzeria della F1-75, il capo del Cavallino ha svelato che la decisione di non correre a Sochi è stata presa di comune accordo da tutti gli iscritti al campionato dopo aver appreso dello sfondamento in Ucraina e che però il legame con Kaspersky non verrà interrotto trattandosi di un accordo a lungo termine. “Stiamo monitorando la situazione attuale e ci confronteremo con tutti i nostri partner, tuttavia non abbiamo particolari preoccupazioni“, ha precisato.
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