Il boss della Dorna Carmelo Ezpeleta parla di Valentino Rossi e della prima stagione senza il campione di Tavullia.
Il nuovo campionato di MotoGP sta per tornare alla normalità dopo due anni contrassegnati dalla pandemia di Covid. In Qatar sarà necessario effettuare solo un tampone prima della partenza, poi le tante restrizioni verranno meno. Non sarà sempre così all’inizio di questo Mondiale, ma ci sono spiragli per ben sperare di mettersi alle spalle questo incubo.
Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna, consiglia di tenere alta l’attenzione e sottolinea come la bolla sanitaria si rivelerà molto utile anche nel 2022 per consentire un naturale svolgimento del campionato che quest’anno prevede per la prima volta 21 GP. “Credo che avremo ancora bisogno della bolla in Indonesia, in Argentina e negli USA se la situazione non cambierà”. Non è previsto un obbligo vaccinale per accedere nel paddock: “Non credo sia necessario il vaccino. Il vaccino è obbligatorio per entrare in Australia, non possiamo imporre nulla… Per entrare nel paddock della MotoGP basta un risultato PCR negativo.
Sarà una stagione MotoGP davvero particolare anche perché non ci sarà in griglia il nove volte campione del mondo Valentino Rossi dopo 26 anni nel paddock del Motomondiale. Il boss della Dorna è certo di poter attutire il colpo e sfruttare quanto di buono lasciato dal Dottore in tutti questi anni. “Per ogni atleta arriva il momento di ritirarsi”, ha detto Carmelo Ezpeleta a Motorsport.com “Sfortunatamente, sapevamo che non poteva correre per sempre. Personalmente mi mancherà molto, ma la vita nel paddock deve continuare”.
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Poco o nulla forse cambierà sugli spalti nel 2022, con ancora tante macchie gialle: “I suoi fan sono sempre venuti alle gare che Valentino ha dovuto saltare quando si è infortunato. Ha portato da noi tanti fan che non avevano mai visto la MotoGP prima e forse non sapevano nemmeno cosa fosse. Sono certo che i suoi tifosi continueranno a guardare le gare, magari facendo il tifo per i suoi allievi, Pecco e Franco, o per suo fratello Luca”.
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Al momento manca però un pilota capace di essere altrettanto carismatico quanto Valentino Rossi davanti alle telecamere, in conferenza, nella comunicazione in genere. Ezpeleta riassembla questo pensiero. “Ognuno è fatto a modo suo, non puoi costringere qualcuno a essere più gentile o meno. Ma penso che ciò che ha reso grande Valentino sia stato soprattutto ciò che rappresentava come pilota, non la sua simpatia. È molto più facile essere simpatici che essere un campione. Vorrei suggerire ai piloti che oggi sono in MotoGP e a quelli che arriveranno in futuro di imitare Valentino in termini di prestazioni, non per le sue capacità mediatiche”.
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