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Che fine hanno fatto le macchine della Bburago? Una storia incredibile

Published by
Vincenzo Capuano

Esistono ancora i modellini delle auto di Bburago, grande azienda italiana? Ecco che fine hanno fatto le loro macchine.

Ci sono amanti ed amanti delle auto. C’è chi preferisce vederle almeno una volta dal vivo, parliamo di quelle più ricercate al mondo, chi vorrebbe guidarle e chi pur di averne una in casa, si affida al modellismo. E quale casa di modellini italiani è stata più famosa della famigerata Bburago?

Modellino Bburago (Pixabay)

L’azienda, ha ripercorso almeno due generazioni di auto da strada e di tanti tipi di sport, per più di trent’anni. Infatti, la casa nata in Lombardia, permetteva agli appassionati, di ricostruirsi a casa in scala, una Ferrari, una Lamborghini o anche le vetture della F1, prima purtroppo di sparire.

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La nostalgia delle auto da costruire: addio a Bburago

L’anno di fondazione è il 1974, l’azienda prendeva il nome proprio dal luogo di nascita: Burago di Molgora, in provincia di Monza in Brianza. Tantissimi i modelli riproposti dall’azienda italiana negli anni, dall’Alfa Romeo Giulietta del ’55 alla Citroen 15 CV T.A. all’infinità di Ferrari e Fiat, come per esempio la Ferrari Testarossa e la Ferrari F40. I bambini dal 1974 al 2005, hanno potuto sognare con i modellini delle auto più belle tra le loro mani, come per esempio anche quelle da rally. Avrà avuto a suo tempo, la riproduzione fedele anche la Lancia Delta Integrale che sta per tornare nel rally.

Agli inizi, il nome della società era Martoys ma quasi subito divenne Bburago. Le prime vetture venivano riprodotte in scala 1/24 e da subito rapirono l’attenzione dei collezionisti per i dettagli minuziosi. Successivamente poi, sono nate le auto in scala 1/18 più comode da posizionare in una cameretta, e quelle 1/48 per i super appassionati. Soprattutto, esistevano i modelli da assemblare a casa, insieme a quelli già costruiti. Cosa che ora si è persa.

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Infatti, dopo anni di successi, la società italiana è stata coinvolta in uno scandalo finanziario che ha visto quindi la sua scomparsa nel 2005. Da lì effettivamente l’azienda monzese sospese tutte le produzioni, ma se oggi leggete di un nuovo modellino Bburago, state tranquilli, c’è un perché. La società cinese, May Cheong Group infatti, già proprietaria di marchi come Maisto e Polistil, ha comprato il marchio. Dal primo gennaio 2013 i marchi Bburago, Maisto e Polistil, sono poi distribuiti da MacDue Group fino a terminare nel 2018 tra le mani della Goliath Games, che ha una filiale anche in Italia. E per questo oggi, esistono ancora alcuni modelli con nome Bburago sulla scatola e sotto la vettura.

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Vincenzo Capuano

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