Nico Rosberg, pazza idea di un ritorno in F1? Ci ha pensato per davvero

A 4 anni di distanza dal ritiro, Rosberg ha pensato seriamente di tornare in pista per un solo GP. E racconta cosa lo ha fermato.

Nico Rosberg (GettyImages)
Nico Rosberg (GettyImages)

La F1 è fatta di addii e ritorni. Diversi piloti non hanno resistito al fascino delle monoposto, ma più in generale della velocità. Vedi anche un campione come Michael Schumacher, che dopo l’addio a fine 2006 alla Ferrari decise di rimettersi in gioco 4 anni più tardi con la Mercedes. Una idea che è venuta anche a un altro ex campione del mondo come Nico Rosberg.

Rosberg, una carriera finita molto presto

Tra i più giovani a testare una F1, Rosberg cominciò la sua avventura nel Circus nel 2006 a bordo di una Williams, per la quale corse fino al 2009 senza troppi acuti. Nel 2010 il passaggio alla Mercedes, che tornava nel Mondiale come scuderia insieme a Michael Schumacher.

Dopo qualche buona prestazione, la svolta vera arrivò con l’inizio dell’era turbo-ibrida, con la quale la casa di Stoccarda ha cominciato a dominare. In casa però aveva un osso duro come Lewis Hamilton, con il quale è riuscito a battagliare sul serio solo nel 2016, anno in cui il tedesco, in stato di grazia, riuscì a soffiare il titolo iridato all’inglese, decidendo a fine stagione, di punto in bianco, di dire stop alle corse.

Una decisione quella che lasciò di stucco tanti addetti ai lavori, che non si aspettavano un ritiro così prematuro.

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La pazza idea di tornare

Ma, come detto, il richiamo della F1 ha colpito anche un cuore di pietra come il suo. E lo ha raccontato lui stesso ad Antenne Bayern: “Ci ho anche pensato, è stato alla fine del 2020. Hamilton aveva il Covid e ha dovuto saltare una gara. Così ho detto: ‘Ehi, che figata se mi sedessi di nuovo lì'”.

Quindi non avremmo visto Russell provare per la prima volta in assoluto la Mercedes ma un ritorno d’eccezione. Che però, come tutti sappiamo, non ci fu. Anche perché, come ammette Rosberg, sarebbe comunque stato impossibile: “Sarebbe stata una sensazione bella a quattro anni di distanza dall’aver vinto il titolo e dal ritiro. Ma non avrei avuto alcuna possibilità di fare più di tre giri“.

Ed è ovvio: la preparazione fisica: “Le mie braccia, i miei avambracci, si chiudevano immediatamente. E il collo avrebbe ceduto dopo poche frenate. tra le gambe durante la frenata. Sarei durato 2-3 giri, poi sarebbe finito tutto”.

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