Verstappen e il supermercato che rischia di dover sborsare 150mila euro

Non tutto è rosa e fiori per Verstappen in questo periodo. Torna a far discutere la vecchia questione dello sponsor-supermercato.

Max Verstappen (©Getty Images)

Mentre Max Verstappen si sta godendo il meritato riposo dopo un’intensa stagione conclusa con il successo iridato e non senza polemiche, una storia che lo riguarda è tornata a serpeggiare in rete e sui giornali, ovvero quella legata alla partnership con una catena di supermarket.

I protagonisti della vicenda e cosa è successo

Per capire l’origine della questione occorre tornare indietro, al 2014, quando allora 16enne il pilota Red Bull firmò un contratto di collaborazione con la Jumbo, azienda nata nel 1979 e presente con i suoi negozi tra Olanda e Belgio. In quel periodo, il figlio d’arte era reduce da prestazioni gloriose nei kart, ma era difficile immaginare che sarebbe esploso come poi ha fatto e in tempi tanto brevi. Da lì a poco invece ci sarà il passaggio nel Circus e una crescita costante che lo ha portato alla consacrazione.

Come ovvio, a lievitare sono state pure le cifre versate dallo sponsor che, dai 300.000 euro annui pagati nel 2016, al debutto del #33 in F1, è arrivato a 2 milioni nel 2020. Dal canto suo il driver di Hasselt ha offerto la propria partecipazione a campagne pubblicitarie, oltre a sfoggiare il logo sul proprio casco. E, ad esmepio, nel mese di settembre ha preso parte anche ad un’esposizione organizzata dal marchio sul circuito di Zandvoort in occasione del GP.

Il problema qual è dunque? In pratica il 24enne sarebbe apparso in uno spot di un supermercato rivale, tale Picnic, dopo la vittoria conseguita al Montmelo proprio nel suo mondiale d’esordio nella classe regina. In realtà, e qui si crea l’intreccio da film, in seguito si sarebbe scoperto che il protagonista era semplicemente un attore.

Ciò malgrado, la Jumbo volle intentare una causa contro la competitor, ottenendo l’ok dal giudice per un risarcimento da 150mila euro. Tutti felici quindi. E invece no. La Corte d’Appello ha infatti annullato la sentenza e rimandato a marzo 2022 la decisione definitiva.

Max Verstappen (©Getty Images)
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