Horner detta le regole per il futuro: “Rivogliamo il rumore!”

In Austria la F1 si è riunita per discutere dei motori del futuro. Il boss della Red Bull Horner pare avere le idee chiare.

Christian Horner (©Getty Images)

Mentre Audi e Porsche, interessate ad entrare nel Circus a partire dal 2025, chiedono la conferma dei propulsori ibridi con un maggior impatto della componente elettrica, Christian Horner vorrebbe un ritorno al passato.

A fronte dell’imperdibile occasione di modificare la F1 e renderla più accattivante, secondo il team principal della Red Bull la serie dovrebbe considerare un ritocco ai costi e al suono. Troppo alto,  suo avviso, il prezzo della tecnologia utilizzata, e al contrario eccessivamente ridotto il rumore prodotto delle PU.

“Le spese sono proibitive, inoltre bisognerebbe stare attenti alla sostenibilità e all’espetto dell’emozione, altrimenti possiamo anche andare a fare la FE”, ha buttato lì tranchant a proposito del sound che manca di trasmettere emozioni proprio come accade nella categoria al 100%.

Come fare per tornare indietro

Non potendo reintrodurre il motore termico, una soluzione per ripristinare un po’ del vecchio grido nelle power unit moderne potrebbe essere la rimozione del sistema MGU-H, piuttosto che l’aumento del regime e del flusso del carburante.

A proposito di quanto emerso nella riunione avvenuta a Zeltweg, il manager della scuderia con base a Milton Keynes si è detto soddisfatto, stressando però il concetto della necessità di trovare un punto in comune tra tutte le parti coinvolte, azionisti compresi, per il bene dello sport.

Altrettanto ottimista riguardo alle chance di trovare la giusta quadra per una disciplina che punta ad aumentare il proprio bacino d’utenza, nonché il numero di marchi implicati, il CEO Stefano Domenicali, ha comunque promesso che non si assisterà a sorprese come il ritorno dei V8 p V10.

“Il domani sarà sempre più focalizzato sull’ibridizzazione”, ha ribadito il dirigente imolese spengendo le speranze dei fan nostalgici di un mondo che non c’è più.

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(Foto Jiri Krenek/Mercedes)

Chiara Rainis

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