Dopo le dimissioni a sorpresa dell’amministratore delegato Louis Camilleri, la Ferrari si butta alla ricerca del suo sostituto
Ancora scossa dalle dimissioni improvvise, e a sorpresa, dell’amministratore delegato Louis Camilleri, la Ferrari si è subito buttata alla ricerca del suo sostituto. Al momento la carica è ricoperta provvisoriamente dal presidente John Elkann, che però al suo fianco vorrà un professionista della finanza che se ne intenda anche di automobili e, ovviamente, sia appassionato di corse.
Il nome ideale sarebbe quello di Stefano Domenicali, già team principal della Scuderia e poi presidente di Lamborghini, ma la Rossa è arrivata in ritardo su di lui: ha infatti già firmato nei mesi scorsi il contratto con Liberty Media che lo metterà a capo dell’intera Formula 1 a partire dal 1° gennaio prossimo.
I possibili nuovi amministratori delegati della Ferrari
La rosa dei candidati è dunque ancora piuttosto ampia. Il quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport, nel numero di oggi, ha provato ad elencare i favoriti. Circola ad esempio l’ipotesi di nominare Vittorio Colao, 59enne bresciano già ai vertici di aziende importanti come Rcs e Vodafone, oltre che responsabile di una commissione incaricata dal governo italiano per studiare le soluzioni per la ripartenza economica dopo la prima ondata della pandemia di coronavirus.
Si è pensato poi a Luca Maestri, 57enne romano vicepresidente e direttore finanziario di Apple, ma pure a soluzioni interne come quella di Mike Manley, 56enne inglese attuale amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, e Davide Grasso, boss della Maserati. L’unica certezza sembra essere quella che, nonostante la stagione deludente, alle redini della Scuderia rimarrà il team principal Mattia Binotto. Almeno per ora, in attesa di conoscere le decisioni del nuovo ad.
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