Bernie Ecclestone, storico ex patron della Formula 1, analizza il principale errore commesso da Sebastian Vettel nella sua carriera: lasciare la Red Bull
L’errore che ha compromesso la carriera di Sebastian Vettel? È stato quello di abbandonare la Red Bull, squadra che lo lanciò nella Formula 1 che conta e con cui vinse i suoi quattro titoli mondiali consecutivi, per abbracciare la sfida della Ferrari. Una sfida che, per ora, non si può certo dire che abbia vinto, anzi.
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Questa è l’analisi di Bernie Ecclestone, storico ex patron del Mondiale a quattro ruote, sul passato, sul presente e sul futuro del pilota tedesco. Che ora si ritrova a discutere il rinnovo del contratto con Maranello, senza più la prospettiva di un ruolo da prima guida designata.
“Lo abbiamo già visto: all’improvviso arriva un ragazzino dal nulla, che nessuno ha mai sentito, ottiene risultati, e tutti alla Ferrari si innamorano di lui”, spiega Ecclestone facendo ovviamente riferimento a Charles Leclerc. “Io sono amico di Sebastian, ma non parliamo mai di cose del genere. Tuttavia immagino che si senta un po’ messo da parte”.
Bernie consiglia a Seb di rinnovare con la Rossa solo nel caso in cui le sue prestazioni siano all’altezza, altrimenti potrebbe considerare un clamoroso ritorno al passato con i Bibitari. “Beh, non si trova in una posizione facile”, spiega il magnate inglese alla rivista specializzata Autocar. “Il suo contratto scade a fine anno. Se in questa stagione fosse in grado di dimostrare le sue capacità, potrebbe restare alla Ferrari. Altrimenti, lui alla Red Bull è sempre stato molto contento, perché lo amavano…”.
Guardando al passato, Ecclestone è convinto che proprio il divorzio dalla Red Bull, mosso da motivi di cuore (l’idolo di Sebastian, Michael Schumacher, fu una leggenda della Ferrari) ma anche di portafoglio, abbia segnato l’inizio della parabola discendente di Vettel. “Con il senno di poi, direi che non se ne sarebbe dovuto andare”, chiosa. “Ma credo che la maggior parte dei piloti sognerebbero di correre con la Ferrari, e sono convinto che finanziariamente pensasse che fosse la cosa giusta da fare”.
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