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Il dottore della FIA: “Ecco cosa succederà in caso di positività in F1”

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Alessandro

Gerard Saillant, medico ufficiale della FIA, ha spiegato cosa succederà dal punto di vista sanitario in F1 una volta ripreso il campionato.

La partenza del Gran Premio del Brasile 2019 di Formula 1 a Interlagos (Foto Mark Thompson/Getty Images)

Se davvero il mondiale 2020 prenderà il via dall’Austria il prossimo 5 luglio, come sarà organizzato il paddock? A questa domanda ha risposto il luminare della Federazione Internazionale che ha sottolineato come tutte le persone al seguito della serie vivranno in una sorta di bolla.Il personale verrà isolato e sottoposto a test rapidi e frequenti così da avere sempre monitorata la situazione, inoltre per tutti sarà disponibile un’applicazione per tracciare tutti i movimenti all’interno dell’area.

“La situazione è cambiata rispetto a marzo in Australia”, le parole del dottore francese al quotidiano sportivo l’Equipe. “Ora possiamo sfruttare dispositivi di rapida risposta per la conferma della diagnosi e isolare, nonché testare le persone che sono state in contatto con un caso positivo”.

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A questo proposito, cosa succede se un membro del personale scopre di avere il Covid?  “Se si presentasse un contagio il campionato non sarebbe chiamato a fermarsi”, ha poi argomentato utilizzando un paradosso. “E come se si dicesse chiudiamo la metropolitana perché è stato trovato un passeggero positivo”.

Un interrogativo importante si sta ponendo a Liberty Media e a tutti coloro che al momento si stanno dando da fare per ridisegnare un calendario che avrebbe dovuto essere il più fitto e impegnativo della storia dello sport e che invece si attesterà, se mai si partirà davvero, uno dei più corti in assoluto, ovvero dove concentrare l’attenzione in termini di località dei GP.

“Se un circuito è in campagna o in città cambia molto”, ha affermato Saillant. “Singapore o Vietnam avrebbero un’organizzazione medica completamente diversa da certe corse in Europa. Già oggi il governo di Singapore potrebbe a esempio costringere l’intero gruppo a una quarantena di due settimane prima di accedere alla pista”, ha infine chiosato.

La partenza del Gran Premio del Brasile 2019 di Formula 1 a Interlagos (Foto Mark Thompson/Getty Images)

Chiara Rainis

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