In casa Ducati si lavora al progetto 2026, che dovrà estrarre ulteriore potenziale dalla Desmosedici che ha dominato negli ultimi anni. La fiducia non manca e la sfida alle altre case è già lanciata.
Mancano solo due tappe al termine di una stagione di MotoGP che, in termini di classifiche mondiali, non ha regalato emozioni. Tra il 2020 e lo scorso anno ci eravamo abituati a dei confronti serrati per il titolo piloti, che vedevano i piloti sfidarsi spesso sino all’ultima gara. Il passaggio di Marc Marquez alla Ducati factory ha spezzato questo equilibrio, e lo ha visto dettare legge sin da subito, chiudendo i conti mondiali già a Motegi, alla fine di settembre. Verrebbe da dire appena in tempo, visto che è poi stato protagonista di un infortunio a Mandalika. 
Il nativo di Cervera è stato sottoposto ad un intervento chirurgico e salterà tutto il finale di stagione, compresi i test di Valencia a novembre. La speranza della Ducati è che possa perfettamente recuperare in chiave 2026, perché l’impressione è che ci sarà bisogno del fattore Marc. La concorrenza, sfruttando anche le concessioni, si è decisamente avvicinata, e migliorare ancora la Desmosedici GP25 non sarà un’impresa da poco per la casa di Borgo Panigale. Il lavoro è però già iniziato, e le prime sensazioni sono positive.
Ducati, Pirro soddisfatto dei nuovi pezzi provati in pista
In occasione delle tappe di Phillip Island e Sepang, come sostituto di Marc Marquez, sulla Ducati factory è sceso in pista Michele Pirro, lo storico tester della casa di Borgo Panigale. Pirro ha ovviamente chiuso in fondo, ma non c’è troppo da stupirsi considerando che non è abituato a gareggiare durante l’anno in MotoGP. Il tester ha affermato che in Malesia ha testato alcune parti nuove, che potrebbero fare la differenza nello sviluppo della Desmosedici GP26.

Non è ancora chiaro se nelle ultime due tappe di Portimao e Valencia vedremo lui sulla Ducati o Nicolò Bulega, ma il suo bilancio è positivo: “Sono rimasto costante per il passo per tutta la gara, all’inizio seguivo gli altri piloti e facevo fatica a tenere il passo perché la moto funzionava in maniera diversa da come faceva normalmente nelle prove. Giro dopo giro sono riuscito a migliorare, ho ridotto la distanza rispetto a chi avevo davanti in confronto con Phillip Island. Ho provato anche delle nuove parti per il prossimo anno, è una buona base di lavoro, che dovremo sfruttare in futuro“.
 
 




