Max Verstappen è staccato di 63 punti rispetto ad Oscar Piastri, leader della classifica iridata. Il quattro volte campione del mondo, alla vigilia di Austin, ha fatto una dichiarazione che non lascia tranquilli i tifosi.
La sfida mondiale riparte da Austin, dove si disputerà il Gran Premio degli Stati Uniti. Max Verstappen arriva in Texas con 63 punti da recuperare su Oscar Piastri, che a propria volta è inseguito, a -22, dal compagno di squadra Lando Norris. Il team di Woking non ha vinto nelle ultime tre gare, perdendo quella superiorità tecnica che era stata evidente sino a Zandvoort, ma a Singapore ha comunque festeggiato il secondo titolo mondiale costruttori di fila, il decimo della propria storia.
La Red Bull, con gli aggiornamenti tecnici introdotti a Monza a fondo ed ala anteriore, ha rivitalizzato una RB21 che pareva arrivata al capolinea, e Verstappen ha sbancato sia in Brianza che a Baku, chiudendo poi secondo a Singapore davanti alle McLaren. Il quattro volte campione del mondo ha recuperato 41 punti a Piastri nelle ultime tre uscite, ed il fine settimana di Austin, dove è in programma anche la Sprint Race, diventa l’ultima spiaggia in chiave rimonta. L’olandese, tuttavia, non sembra crederci più di tanto al momento.
Verstappen, ecco perché non crede al titolo mondiale
Alla vigilia del Gran Premio degli Stati Uniti, Max Verstappen non si è detto troppo ottimista in chiave iridata, dal momento che crede che lui e la Red Bull stiano recuperando meno del necessario sulla coppia McLaren: “Il titolo mondiale? Bisogna vincere e dominare le gare, ma noi non lo stiamo facendo, o almeno non siamo riusciti a farlo a Singapore, non stiamo recuperando ciò che servirebbe. Lì dovevamo vincere e non lo abbiamo fatto, è così. Abbiamo già perso un numero eccessivo di punti all’inizio di quest’anno, questo è ovvio, ma cercheremo di vedere come sarà la situazione gara per gara“.

Verstappen è dunque molto motivato, ma sa che c’è bisogno di un ulteriore step: “Abbiamo provato a fare del nostro meglio, Singapore non è ancora la nostra pista preferita in termini di adattamento della vettura, ma credo che il secondo posto sia stato comunque un buon risultato. Ho avuto molti problemi con il cambio, sia in fase di scalata che di salita, era tutto molto imprevedibile e l’ingresso in curva diventava difficile da gestire. Mi succede spesso, a dire la verità, ma questa volta è stata più dura del previsto“.