Pecco Bagnaia ha dominato il fine settimana del Gran Premio del Giappone, ma Davide Tardozzi non è ancora del tutto soddisfatto. Per il team manager serviva fare molto di più.
In occasione del Gran Premio del Giappone, Pecco Bagnaia è tornato alla vittoria dopo un digiuno che durava dalla primavera, dall’appuntamento di Austin. A differenza di quanto accadde in terra texana, tuttavia, questa volta Pecco ha vinto di forza, senza sfruttare cadute di Marc Marquez, dando l’impressione di essere tornato quello di una volta, proprio nel week-end del nono mondiale del compagno di squadra. Pochi giorni dopo, la MotoGP è tornata in pista a Mandalika, dove la Ducati sta facendo fatica.
Nelle prove libere del venerdì e nelle pre-qualifiche, Bagnaia e Marquez sono rimasti esclusi dalla Q1, il che significa che nelle qualifiche ufficiali dovranno passare dalla tagliola della prima sessione di qualifica. Si tratta di uno scenario a cui Pecco si era aiutato prima di Motegi, ma il fatto che anche il nativo di Cervera sia in difficoltà è la conferma del fatto che tutto il team factory stia faticando in questa pista.
Bagnaia, Tardozzi parla chiaro sul dovere di un pilota ufficiale
Intervistato ai microfoni di “SKY Sport MotoGP“, il team manager della Ducati, Davide Tardozzi, è stato molto chiaro su quanto è stato fatto per far tornare competitivo Pecco Bagnaia: “Quando eravamo a metà stagione, abbiamo capito che Marc avrebbe vinto il mondiale, per questo motivo ci siamo concentrati ancor di più nel cercare di far andar forte Pecco. Non vogliamo dare troppe informazioni agli avversari, abbiamo la possibilità di fare “enne” soluzioni per cui è ovvio che ci sia voluta una giornata intera di test per mettere Pecco nelle giuste condizioni“.

Riguardo al fatto che Bagnaia abbia provato la Ducati Desmosedici GP24 di Franco Morbidelli durante i test di Misano, Tardozzi ha ribadito il fatto che Pecco sia un pilota ufficiale, e che sia tenuto a guidare sempre pezzi e moto nuove: “Ognuno si tara la moto come meglio crede, ci sono dei momenti dove il pilota decide di fare dei cambiamenti sulla moto. Si possono usare dei pezzi nuovi o pezzi che sono già stati usati, ed occorre fare un mix per dare al pilota ciò che serve. Il pilota ufficiale ha questo onere, un dovere, ed avere la moto dell’anno prima sarebbe più facile, perché è già collaudata e con tanti dati a disposizione“.